
Roberta Morandi: Luccichii colorati in bottiglia
Che cosa mi hanno detto le bottiglie colorate viste attraverso la luce delle candele? Anche nulla.
Che forse oggi sono sprovvista di emozioni?. O forse non mi lascio attraversare da esse.
Sono meno permeabile, non più dura, solo meno fluida, i pensieri che, come tutti, ho, sono più attaccati e non si lasciano attraversare da giochi innocenti di bottiglie colorate e sonore.
Perbbaccolina Roberta come sei marmorica!
Non mi sciolgo con niente, sarà la pioggia, la giornata uggiosa o forse il Natale che arriva e che mi vorrebbe luccicante e uniformata a tutto il resto.
Già, in questi giorni sto criticando proprio tutto, dalle luminarie in piazza a quelle delle case, all’opulenza a cui ci invitano i messaggi televisivi e non.
Devi essere buona per forza e per forza felice e accoglievole, devi fare doni a tutti, pacchi pacchetti pacconi, senza dimenticare nessuno, devi addobbare il giardino di lucette intermittenti da mal di testa: ma io non ne ho proprio voglia!
Quelle bottiglie colorate e luccicanti di stelline e campanellini, il profumo speziato del panforte, buonissimo, di Ivana, e i campanellini intrecciati con i peperoncini rossi e le scorzette della Tina, tutto mi invita al Natale: mi sento spinta e attratta verso questo buonismo superficiale e fasullo fatto di convenzioni-tradizioni a cui non puoi sottrarti senza indispettire qualcuno e a nulla serve spiegare, perché non c’è niente da spiegare…
Ora, siamo noi, le solite matite piccole e colorate più che mai, il nostro gruppo: ecco qui sto bene… noi siamo vere. Grazie donne!