Riflessione

Una riflessione di Lorenza:

“A lume di candela non si guarda né donna né tela”. Questa frase l’ho sentita spesso dire da mia madre. Lei sosteneva che la luce fioca della candela nascondesse i difetti. Invece Cecilia stasera ha volutamente cercato nelle nostre emozioni, non certo i difetti, ma qualcosa che era nascosto. Celato dalla luce forte, aspra del neon. Penso che nelle sue intenzioni ci fosse quello di portare alla luce, cioè in superficie, quella che era giù, nascosto. Non per il significato al negativo, ma per migliorare le relazioni fra noi. Probabilmente aveva avvertito, nel suo cuore come dice lei, che qualcosa c’era da dire. Forse è importante o forse no, ma era necessario che fosse fatto. Non so se questa esperienza cambierà, e in che modo, il nostro modo di rapportarci ma penso sia stato un bene. Perciò questo è già un ottimo motivo per farlo. Da oggi guarderò la luce della candela in un altro modo, già  la amavo, ora di più.  

 

Grazie, merci, thank you, muchas gratias….a tutti

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Monica Baldi: grazie!

Questa parola…grazie…così sgraziata, invece, così inadatta esprimere il sentimento che provo…Certo, thank you non è molto meglio,…forse merci…merci beaucoup, con quella “ci” che è come un si, un suono dolce, sussurrato…

Io provo questo SSSSSSIIIIIII per questo gruppo e per  Cecilia; nonostante la luce, che davvero è molto brutta, al neon, (grazie un tubo, anzi grazie del tubo…) però mi si allarga un SSSSSIIIIIIII per lo spazio che si apre, dentro e fuori, spazio di cuore, di fantasia, di scambio, di calore, per tutti gli spazi che si intravedono, paesaggi che visitiamo, odori che annusiamo attraverso le penne di tutti…per quello che sveliamo, riveliamo e anche per tutto quello che rimane velato mi fa capolino da qualche parte, e ci offre l’opportunità di ripensarlo, di tirarlo fuori, di guardarlo e dire: – Ah, anche tu allora eri là dentro questo mistero che è la mia testa.

E comunque muchas gracias a todos…very much!

Alla luce delle candeline

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Chiara Bonechi: Candeline e immagini

Vedo…vedo tante tante candeline… Auguri!

Barbara ha disegnato una veggente che carezza e scruta una palla di vetro.

E’ un bellissimo disegno su cartoncino nero…

Era così quel biglietto per i miei 50 anni, ed erano tutte in quella palla di vetro le cinquanta candeline che dovevano ricordarmi quei tanti anni che allora non avrei voluto e che ora, che li ho passati da un bel po’, vorrei tanto.

Guardo ancora le candele allineate sul vassoio verde smeraldo, sono tutte accese e la memoria continua ad inviarmi immagini che rivedo con nostalgia.

Sono i lumini che la zia metteva nella serra dei limoni, sono le candele in chiesa, sono il gesto con cui si accende lo stoppino mentre dentro  nasce una preghiera…

e poi sono una strada o una pista di atterraggio dove la luce guida gli aerei di notte.

La luce…

Vorrei che la luce guidasse i genitori nelle scelte per i loro figli, i figli nelle scelte della loro vita.