
Roberta Morandi: Candele alle terme
Marmo rosa, fiammato, come le candele accese sparse un po’ dovunque: sono tante, 20, 30 o forse di più, alte, basse, tonde, quadrate, ce n’è una a forma di piramide più alta delle altre che riflette la sua luce tremula oltre le pareti, sono sulla vasca idromassaggio, sulla panca in legno di faggio di fianco alla sauna, sul lavandino, e poi per terra, sul parquet in noce… E nell’aria un vago profumo di lavanda, ma non forte, tenue, discreto come la luce tremula delle candele.
Solo candele a dichiarare il bagno e a lanciare ombre sulle pareti: Laura e Alberto nudi nell’idromassaggio, brindano con un calice di vino rosso, non bollicine, banali e anche un po’ volgari, si perché il vino rosso si addice meglio allo sfavillare delle candele e a loro due.
La luce un po’ soffusa e tremante scolpisce i loro corpi di ottantenni innamorati e lievi, li proietta come ombre cinesi, sulle pareti e ondeggiano come le candele.
Lui osa una timida carezza su quel corpo che conosce così bene: ogni piega e ruga, e ogni piccola imperfezione lui l’ha accompagnata nel suo percorso: ogni volta è piacevole sentire sotto le dita che è sempre lì al suo posto, sempre uguale e pur sempre diversa e ancor ora sussulta …
Ecco ..Roberta hai interpretato (scrittO) perfettamente quello che io intendo AMORE…VERO
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Grazie cara.
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