
Rossella Gallori: Potevi aspettare mamma!
…Menomale…ha smesso di soffrire…forse ora sta meglio….tu non ce la facevi più, vero?
Corro lungo via De Pucci, è la fine di ottobre, fa freddo , ho poco addosso ed ho dimenticato l’impermeabile a negozio…
Ho la divisa, sono mezza, zuppa, dentro e fuori…arrivo: è già “incartata “…MI POTEVI ASPETTARE, NO MAMMA????Potevi soffrire un altro po’ , tanto ci eri abituata!”.
Il lenzuolo bianco era pronto da sempre, loro lo hanno usato e nuda ti ci hanno posata, piegata da un lato…..
Entro, le candele sono per terra, c è un profumo nell’aria che a confronto la marijuana è una caramella di menta….candele per terra ….tante, la fiamma si riflette sulle pareti . Dicono che tra poco viene il rabbino, io francamente me ne infischio, piango ….eppure lo sapevo”…. ma se anche si sa si soffre forse meno? Raoul mi porge un asciugamano, ….ma sono bagnata dentro
“Avevi detto che morivi , quando non ero a lavoro!”
Arrivano le vecchiette, una ad una , “era tanto giovane!” ma a 86 anni siamo ancora giovani?
Ho fame, ho sempre fame quando ho paura, lo stomaco mi si è chiuso solo per i grandi amori, ma solo all’inizio, poi ho ripreso sempre a mangiare …e non c’è più cibo nella stanza di mia madre, ed è venerdì e le macchiette del caffè, sono ebraicamente spente.
Il profumo diventa odore, odore di fumo, perché quando si è soli dentro, si percepisce di più…..Brucia il mio silenzio, brucia il mio non capire le preghiere e brucio io, con le candele accese …che in silenzio mi dicono che la mamma è morta.
Bello. La sento vicina. Molto, forse troppo.
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non si è mai troppo vicini…….
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