
di Cecilia Trinci:
“Se puoi …ricordati……magari solo una bagnatina ai limoni”
E come no?
Che sarà mai una bagnatina? e come negarla ai quei limoni in conca, sotto il solleone maremmano e poi come negare un piccolo favore a un babbo rimasto forzatamente lontano dalla sua terra?
Solo che le conche in questione non sono proprio vicinissime al cancello. Si deve attraversare tutta l’aia per raggiungerle, e fa caldo…e la terra è secca in quei vasi solitari. Non ci abita nessuno in quel che resta della casa ma il giardino davanti deve essere accogliente, curato, come se aspettasse sempre qualcuno. E i gerani manifestano chiaramente disagio, mi guardano attraversare l’aia con quei secchi colmi, che gocciolano acqua dondolando……I fiori, ancora coraggiosamente rossi, mi guardano, muti, ma con un innegabile senso di rimprovero. Ho sete, stanno dicendo! Sì lo so…..allora darò da bere anche a voi! E così i secchi si riempiono, uno dopo l’altro e si svuotano, uno dopo l’altro.
Quella “bagnatina” diventa una performance agricola, una sfacchinata serale, un “ho quasi finito, mi ci vogliono solo altri tre….quattro….facciamo dieci….secchi e poi andiamo” . Ma la sete delle piante nei vasi d’estate è un ricatto, una spina nel cuore. Non smetteresti più, ti immedesimi in quei cocci roventi, in quelle radici attorcigliate nella terra bollente e annaffi. Alla fine ti prende la gioia della buona azione, della crocerossina da giardino che arriva con la flebo a mettere in salvo i moribondi fioriti.
Così si fa quasi buio, aggiungendo dolori misti all’artrosi incombente.
Alla fine si sale in macchina, con le avanguardie dell’esercito di zanzare che avanza, svegliate dall’umido ricostruito in zona. Si chiudono i finestrini e si parte proprio quando sarebbe bello restare. I limoni in conca hanno bevuto.
La gioia è sapere che gli potrò rispondere: “Sì sì, babbo, tutto ok!”
Quanto mi piacerebbe poterlo ancora sentire, la domenica sera: “Ce l’hai fatta a dare una bagnatina ai limoni?”
Un bel ricordo, dolce, sentimentale, riaffiorato alla mente. Bisognerebbe farli riaffiorare tutti perchè i ricordi sono belli, anche quelli brutti e tengono il nostro animo sempre vivo nonostante ci ricordino di aver raggiunto una certa età! Molto bello Cecilia.
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Bello e realistico il tuo racconto Cecilia , succede sempre così quando si deve dare una “bagnatina”…..
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…dar da bere agli assetati….da mangiare …..si forse qualcuno ha detto così e forse non proprio si riferiva ai tuoi limoni …..o si…..dall ‘ alto ci stanno leggendo , lo so ,lo sento…sorridono….nell aria profumo di limone…
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Dare da bere a qualsiasi essere vivente può apparire un gesto naturale ma è certo di vitale importanza, infine
negare l’acqua è un gesto estremo.Ciò che ho appena letto mi ha fatto ricordare le parole di una bambina, figlia di una mia amica, che arrabbiatissima con il nonno che le aveva negato qualcosa, gli ha detto con la crudeltà ingenua che i bimbi sanno avere:-Quando vieni a casa mia non ti do nemmeno un bicchiere d’acqua!
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