IL FUOCO NELLE SCARPE – di Dana Carmignani

Quando son di sopra, fra le mie stoffe, o immersa nei miei scritti, nei miei pensieri.. uno solo ad un certo punto sovrasta.. “ Ohioi via mi tocca tornà giù.. c’ho da accende la stufa e andà a piglià la legna..”
Che bello , penso sempre, trovare tutto pronto, sistemato, caldo..
In questi momenti nonna torna prepotente ( quando mai non torna).. e mi sembra di risentirla che intramena di sotto, canticchiando sottovoce, mentre io nel letto, al caldo sotto le coperte aspetto ancora un po’ ad alzarmi. Poi giù trovo il fuoco acceso, il latte che bolle sul fornello a carbone, le scarpe pronte che si scaldano infilate sugli alari, anzi lei spesso, quando fa le gelate che si trizza anche in casa, prende le molle e raccatta dei pezzi di brace, li infila dentro le scarpe, e mentre io mi sbarazzo in un lampo del pappone zuppato che lei ha preparato per me come colazione, scuotendo le calzature come se il fuoco dentro, fosse un sasso in un barattolo, me le riscalda e me le porge, per farmi avere i piedi bollenti, nel mio avventurarmi dentro il freddoloso inverno verso la scuola.
Con la brace si fa tutto, si accende il fornello, si mette nei caldani, nel braciere.. nonno, con lo stesso gesto di nonna, ne prende un pezzo sempre con le molle e si accende la pipa.. ho visto anche a volte raccattarne dei pezzi con le mani a quei vecchi, di quei carboni, senza bruciarsi, come fossero immuni in modo arcano alle fiamme.
Si presta anche il fuoco.. a volte vengono i vicini.. “ Mi date un po’ di brace Giulia.. così un’ammattisco..”.. e si dà in un coccio di sasso una parte del carbone incandescente che passa nelle mani della vicina e quindi finisce nella vicina casa… e inizia una nuova vita da fuoco in un altro focolare.
Stessa cosa quando rientro dalla scuola.. so che troverò caldo e la tavola pronta, anche se un pezzetto, tanto siamo me e lei.. il braciere sotto la tavola .. il gatto sulla seggiola.. un mangiarino che finisce di sfrigolare sempre sul fornello a carbone, in un tegamino che lei porta in tavola, mentre si siede a fianco a me.. gli stessi posti.. lei a capo, io nel mezzo.. sotto il braciere coi nostri piedi insieme sopra.. ce lo litighiamo come bambine quel calducciolino fra le gambe, mentre si mangia tranquille, perchè è questo il bello di sapere che c’è qualcuno per te.. la tranquillità, la serenità che comporta la presenza costante di qualcuno che ti ama, e che tu sai che sarà sempre presente.. non c’è bisogno che te lo dica, lo sai dentro, e dentro di te rimangono queste attenzioni, che poi crescendo restano e formano le basi di te stessa che, anche se non te ne accorgi… ti porterai dietro.