Autoritratto – di Carla Faggi

Me ne sono fatta diversi di autoritratti.

A carboncino, con il pennarello, a colori.

Tutti seri ed attenti alle proporzioni con io in posa e senza emozioni.

L’altro giorno mentre disegnavo alla persa, senza soggetto, mi è uscito sulla carta un personaggio che mi piaceva.

Gli ho aggiunto un ciuffo di capelli ritti, un po’ di colore, un abito strano coloratissimo, macchie di colore sullo sfondo.

Una emozione incredibile! Si, ero io!

 

Salvia – di Lorenzo Salsi

 

salviacastagneto

Salvia regina matta di misericordia/ vita d’un cieco…….”

La beghina  recitava con trasporto ma non avendo mai saputo il latino andava per sonorità.

Salvia, Silvia? Boh

Le prime 3 lettere corrispondono all’inizio del mio cognome SAL; VIA mi da l’idea della prora, di quel modo di dire marinaresco che indica l’andar dritti, Proravia.

Sal ….el sal de los mar ….. mi faccio paura.

Salvia di Gerusalemme pianta non edibile  per cucinare ma bellina a vedersi con le sue foglie color argento .

Salvia e alloro….. uhmmmm …..fegatelli!
Salvia parola morbida. 

Salvia parola veloce, forse per il “via”.

Forse era meglio se tenevo graffio!  Ma che c’entra ?

Il mio animo la mia deformazione professionale escono prepotenti; no, via, dai! non posso parlar di piante troppo facile per me .

Però che bella che è, che profumo. Ne ho una grande davanti la porta di cucina  e manda un profumo che …..ma sie ….Paco Rabanne, Hermes, Givenchy, Armani ….tse!

Mi siedo spesso a leggere, nella bella stagione, in giardino accanto alla Salvia sativa e godo del profumo e delle api e farfalle che si cibano del suo nettare e guarda caso la Salvia è proprio accanto al barbecue.

” Salvia regina ………”