PANE E CORTECCIA – di Ivana Acciaioli

Alle mie antiche merende è associata la parola pane e poco altro. L’ olio, il burro e zucchero o sale, acqua e zucchero, vino e zucchero, pomodoro strusciato erano vere e proprie golosità. Spesso il gradito spuntino dopo ore di corse e giochi all’aria aperta consisteva in una semplice fetta di pane solo. Io avevo coniato un nome per quella ricorrente merenda “il pane senza”,  senza nessun condimento o accompagnamento.

La merenda più modesta, ma più originale,  la mostrava uno dei bambini della compagnia  con il suo “pane e corteccia”, il piccolo stringeva saldamente tra le mani due fette di pane con in mezzo un pezzo di corteccia  del medesimo pane, benché la crosta del pane toscano abbia un buon sapore, quella merenda aveva soprattutto il sapore della povertà, anche se vissuta dignitosamente.
Molto più tardi arrivarono le merende ricche e profumate con “ella” come nutella e mortadella. Ma il “pane senza ” ed il “pane e corteccia” non li ho mai dimenticati ,conservo con loro il sapore della fantasia, dei giochi senza giocattoli, delle privazioni per fortuna solo materiali, e della felicità con cui un fico o una ciocca d’uva raccolti per caso potevano riempirti la bocca, rendendo il pane più umido e dolce.

Avatar di Sconosciuto

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

Lascia un commento