Tutta la vita che resta

Tutta la vita che resta – di Cecilia Trinci
Vorrei dedicarla a cercare verità nei sentimenti. In questo oggi, in cui l’amore è saldo, risplendono i sentimenti collegati: l’amicizia, gli affetti sani e principali. La saggezza e la lucidità che vengono dall’aver vissuto, dall’aver potuto filtrare gli eventi e salvare i principi, ci hanno insegnato a sopportare, perdonare e comprendere. Ci hanno insegnato però anche molto bene a distinguere, a riconoscere, a pensare.
Vorrei dedicare tutta la vita che resta a godere dei sentimenti veri, degli affetti che si consolano da sé senza parlare, a dire la verità. A scompigliare le regole e i tabù, a dire pane al pane, falso al falso, cattivo al cattivo, amore all’amore e dire tutti i ti voglio bene che servono.
Vorrei dedicare il tempo che resta a domandare perché.
Vorrei smascherare le opinioni, gli amici che tradiscono per un piatto di lenticchie, per una ricerca di vanità fatta di fumo, di paura del diverso o dell’impegnativo. All’amico fragile che sceglie ufficialmente i forti per sentirsi più uguale e meno spaventato, dimenticando che ci sei, che c’eri anche tanto tempo fa, vorrei dire: peccato, sei tu che non ci sei più.
Perché il tempo che resta è breve e voglio solo guardare le stelle.
Grazie Cecilia: io me lo stampo addosso il tuo tempo che resta!
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si, questa è la ricchezza di essere vecchi, e nello stesso tempo quello che fa restare giovani. In parole povere, la libertà. Finalmente poter permettersi di togliere il velo. Svelare e svelarsi.
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Una lettera aperta a qualcuno, a qualcosa, c’è l’accusa ed il perdono. Con la scelta più giusta guardare in alto, antidoto per vivere.
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( Ci hanno insegnato a sopportare ,perdonare e comprendere) un condensato di emozioni e sentimenti, bello e forte
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