Nostalgia di Patrizia

Nostalgia – di Patrizia Fusi

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Il fisico cambia il corpo rallenta la mente vacilla.

La mattina appena alzata mi avvolge un leggero turbamento un senso di mancanza, emozioni ricordi lontani, voci, odori di colazioni fatte in fretta, rumori che non si sentono più nell’appartamento diventato grande per una persona sola.

Nostalgia della vita passata fra queste mura, bella, frenetica, dolorosa per, l’abbandono, ma capace di indipendenza economica e affettiva,  vita giovane che desiderava e era proiettata verso il futuro.

Dolore per la morte del compagno di vita.

Altri ricordi si affacciano alla mente e mi seguono in vari luoghi nelle giornate, fra amici, botteghe, in paese nelle passeggiate nella campagna, ricordi lontani di persone e fatti, emozioni.

Quando ero piccola mi piaceva ascoltare mio babbo che la sera dopo cena  seduto a tavola, mi  raccontava la sua vita da giovane e la vita vissuta in guerra, rimanevo incantata di quanti fatti aveva da dire.

Ora sono io che ho tanti ricordi che si affacciano alla mente e come se li tenessi tutti legati a me, li faccio rivivere ricordandoli.

Nostalgia per Simone

NOSTALGIA? PER COSA? – di Simone Bellini

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Ricordi uccisi dal tempo

Rimpianti mai sopiti

Vita, da quanto non ti ho capita?

Nostalgia che non ha passato

Di un tempo non vissuto

Non apprezzato.

Eppure, felicità, ti ho cercato,

credendo di averti vissuto,

 mi sono sforzato,

mi sembrava di averti trovato,

momenti di gioia semplice,

ingannevoli

 nel ricordo invecchiato male.

Nostalgia? Per cosa?

Cancellerei tutto se solo ci riuscissi.

Forse……

forse un barlume di nostalgia resiste

In un angolo dei ricordi

di un’adolescenza vissuta

con la passione per la musica,

 condivisa con amici

suonando nelle sale da ballo

in un periodo di allegra spensieratezza.

Sprazzi di serenità,

lampi di un momento,

attimi da dimenticare per ricominciare

senza nostalgia.

La nostalgia di Tina

NOSTALGIA – di Tina Conti

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C’è un tempo nella vita nel quale ci è concesso di perdersi  nei pensieri

Grogiolarsi nello ieri e nel domani senza ansia , pensieri che rotolano e tornano indietro, ci seguono e scappano via per poi cullarci in una musica a volte tenera e dolce, altre volte inquieta e straniante.

Non è sempre una situazione allegra o triste, ma è  forse inaspettata, grata, vera.

Non sempre la nostra anima la cerca , ma lei arriva, si chiama nostalgia?

Sono turbini che ci riportano ai giochi bambini felici, alle paure, agli abbracci, alle voci, al noi.

Abbiamo nostalgia solo delle cose belle?

No, abbiamo nostalgia  dei momenti veri, rassicuranti, degli odori che ci riportano  in quella casa, vicino a quella persona, in quell’ambiente vero o ricordato.

Questi momenti li teniamo gelosamente nel cuore, scoprendoli piano piano per non farli scappare, sono una parte di noi. La nostalgia ti culla, ti ricorda chi sei  e cosa hai amato, quanto  sei   stato nel cuore degli altri ; basta un’immagine, un oggetto, un  suono, ci prende senza che ce ne accorgiamo e sfugge al controllo dei nostri pensieri.

Certamente ci cura e ci aiuta a trovare pace, dobbiamo darle il tempo di accomodarsi.

Nostalgia per Daniele

Nostalgia di mani che lavorano – di Daniele Violi

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La nostalgia che avverto pensando ad un ventaglio di persone, luoghi, avvenimenti, eventi o immagini, riguarda quella dei gesti con le mani, mani piene di sapere, delle persone che in tutto il mio percorso fin ad ora, ho osservato e con curiosità ho voluto cogliere da loro possibili segreti. Ho voluto osservare questi gesti, sono stati polline per il miele di saggezza che ho voluto raccogliere, per le emozioni che hanno riempito infiniti vasetti di bontà. Si mi sono sentito un’ape che ha sempre voluto raccogliere   queste occasioni che con il tempo si sono sempre fatte più rare, per poter essere vissute come emozioni o come piacere, e che riecheggiano spesso come vere nei miei pensieri nostalgici. Una nostalgia che riesco a vivere quando posso, perché il sapore antico, del passato, che voglio sempre attualizzare, ho modo di esprimerlo con i miei, di gesti. Le gesta di mani sapienti di donne e uomini, della nonna, del nonno, di persone cariche di bellezza, che con la loro creatività che si tramanda da generazioni, con la capacità gestuale delle mani e anche dei piedi, e che sono la forza del coraggio che ci chiede la vita. Questa la mia nostalgia; aver visto realizzare una cesta con i vimini, lavorare la pasta del pane nella madia, legare una pianta al tutore con il rametto di salice, battere una falce consumata con il martello, vangare un terreno con attrezzo e i piedi. Questi gesti che mi mancano, mi riportano ad una umanità che ci distingue dalle violenze di gesti e comportamenti e anche la tecnica, sempre più utilizzata ci fa allontanare da queste emozioni belle, e ritorna spesso il desiderio di riviverle. Avere un contatto manuale con le piante, la terra, le pietre, la roccia, il legno e tutto quanto ci viene regalato con bellezza, ci immerge nella magnifica nostalgia.

La nostalgia per Stefania

Nostalgia e fantalgia – di Stefania Bonanni

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I giorni non sono tutti uguali. Ce ne sono di quelli che hanno fin dall’inizio bisogno di sciogliersi di nostalgia, di provare a districare nodi con ricordi dolci. Ci sono mattine nelle quali, senza un motivo, la nostalgia è l’ unico mezzo per colmare certi vuoti.

La nostalgia è sentimento liquido, che in me nasce dagli occhi, accarezza il mento, percorre il collo ed inonda lo stomaco prima, le viscere poi. Non è rimpianto, né rimorso, né rabbia, né pentimento, né amore, né dispiacere, solo liquido vischioso e caldo, che unge ingranaggi che altrimenti si finirebbero nell’ attrito.

 Non è sentimento importante.  Non si muore di nostalgia, né dura uguale per sempre.

Si può avere nostalgia per un momento, poi pensare lo stesso momento sotto una luce diversa e cancellarne la nostalgia. La si può tirare,  da una parte o dall’ altra, alla bisogna.

Non mi piacciono i nostalgici che restano immobili a ripensare quello che non c’ è piu’, né quelli che rimpiangono il passato, ma non tornerebbero nella miseria. La nostalgia inevitabile di amore, gioventù, persone che non sono più con noi, deve servire per coltivare affetto, tenerezza e sogni, e ricordare tutto, nella consapevolezza che si può amare e sognare per sempre.

Quei giorni che per partire hanno bisogno di incoraggiamento, si rincorre la nostalgia piu’ innocua, quella relativa a ciò che avrebbe potuto essere e non è stato : se solo non fosse piovuto, se non avessi fatto tardi in ufficio,se non avessi fatto finta di non capire,se non mi avesse fatto paura quel viaggio. Questa è nostalgia che non fa neanche male, di cose che avrebbero potuto essere, ma che davvero non sono mai state. È fantalgia, piu’ che nostalgia, ma proprio perché sono  pensieri che non sono mai diventati fatti, sono amore sprecato, occasioni mancate, tempo buttato, inutile spreco. Nostalgia di nulla, alla fine. E questo le relega ad un posto più in basso di quello che hanno le nostalgie dolorose. Come segno comunque di qualcosa lasciato marcire, senza neanche provare una qualche manovra di rianimazione

Poi ci sono le nostalgie buone. Rivivere i momenti dei bambini piccoli, ripensare a quando bevevano dalla mia carne, a come eravamo due in uno, tre uno. Ripensare a come ero giovane, così tanto che mi sembrava un miracolo aver fatto sul serio dei figli. Ricordare tutto quel futuro davanti, urgente. Ritrovare quella sensazione di tenerezza ed indulgenza che provo per la me di allora, questa è nostalgia buona. Le premesse di allora sono diventate uomini, donne, nipoti, vecchi saggi.

La nostalgia è un sentimento agrodolce che somiglia ad una rosa: dolce e bellissimo il fiore, profumato, ma rischia di ferire chi ne maneggi il gambo senza guanti .