
Arcobaleno – di Tina Conti
L’immagine dell’arcobaleno, del prato e dei colori sul fondo del biglietto, realizzato con mano leggera, sembra a matita o acquerello, mi ha riportato a lei, la Fata del bosco.
Conservo i suoi biglietti discreti, leggeri e riservati con grande cura e affetto.
Lei è nel mio cuore, ci siamo scambiate momenti intensi e intimi, in una fase della vita vicina.
L’ho rincontrata circondata da bambini nel parco con quella sua valigia di tesori scelti e pensati con fantasia e competenza educativa.
Ammaliatrice, attraeva con la sua voce pacata e dolce, incantava con il fare delle sue mani, con i modi semplici, tranquilli e tanto garbo.
I bambini arrivavano, trasportati da quella atmosfera quasi magica, estraniati dai rumori circostanti, lei non chiedeva di più.
Io la osservavo e mi facevo tante domande, e la rivedevo compagna di scuola di Iacopo, studentessa e giovane donna con mille sogni e tanto cuore.
Un giorno, un patto; vengo a prendere lezioni di acquerello da te e in cambio facciamo pratica di lingua inglese che lei conosceva bene per i suoi soggiorni e studi in quel paese.
Belle mattinate insieme, chiacchiere e colazioni con the e dolci, scambi sulle nostre vite e sulle sue scelte; il padre, che ho conosciuto, le sorelle, gli studi e il lavoro a Londra.
Ho apprezzato quanto sia stata brava a cercare la sua strada, nonostante tutte le traversie è rimasta fedele al suo mondo e alle scelte.
Mi ha parlato della sua casa nel parco, del coniglio bianco, dei libri realizzati, delle attività portate a termine o iniziate. Ho messo a sua disposizione il materiale e la documentazione del percorso professionale e tutti gli strumenti che ancora usavo con i nipoti nella mia casa.
Questo, mi ha portato a proporre ancora un tempo insieme, il laboratorio nonna- nipoti del mercoledì, dove, mettevamo insieme forze e competenze con un piccolo gruppo di quattro bambini.
Negli incontri di pittura, facevamo proposte che avremmo offerto ai ragazzi, si disponeva una Scaletta, e si pensava ai materiali, lei portava giochi e libri adatti al contatto con la lingua.
Per due anni, ci siamo incontrate e goduto di questo percorso, con momenti di gioco, canto, lettura e lavori realizzati, abbiamo osservato i progressi e le proteste delle bambine più grandi che si vedevano private di un tempo loro per confidenze e giochi. Aabbiamo adattato il tempo e le proposte alle varie situazioni, sfruttando lo spazio all’aperto.
Con la scuola media delle ragazze, è terminata questa esperienza che io ritengo sia stato molto importante e di grande valore per tutti, perché le proposte erano di vita concreta.
Se ci ripenso, mi ritornano in mente le cose prodotte, come i burattini, le tovaglie e le tele ricamate con i fili di lana che sono rimaste a casa mia.
Prima delle vacanze estive, si concludeva il percorso con un finto viaggio, in montagna, al mare, e nell’ultimo incontro a Londra
I bambini, avrebbero potuto davvero andarci da quanto erano diventati bravi a districarsi con bagagli, treno, ristorante, orari e visite a parchi e musei.
Poi, è ricominciata la vita di sempre, non era facile comunicare con lei perché non aveva telefono fisso e neppure un cellulare, solo saluti portati da conoscenti. Incontrati dopo una cena.
Una mattina mentre percorrevo una stradina secondaria per andare alla mia seduta di ginnastica, la vedo di sfuggita davanti ad un treno di circa dieci bambini che si immetteva in una viottola fra i campi, mi sono chiesta se era proprio lei, da dietro non potevo esserne certa, ma chi altro poteva essere, vicino alla piccola sezione della scuola di campagna?
Mi sono imposta quanto prima di fermarmi e verificare.
Sentivo le voci dei bambini che si rincorrevano nel giardino, e il ticchettio di un martelletto, ho suonato, e lei ha aperto il cancello. Ci siamo abbracciate e con sguardi felici, raccontato un po’ di eventi. Lei gestiva la struttura con pochi aiuti, era molto felice di poter riproporre le esperienze di Londra e quelle che aveva maturato in seguito.
Anche per me è stato bello immaginarla in quel mondo che abbiamo condiviso, presa da passioni e scelte faticose ma vere , utili, in questa realtà tanto evanescente.
Sei tu, Tina, completa e intera
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incontrare la Fata del Bosco, per tanto o poco tempo che sia, è una grande fortuna e mi hai saputo trasmettere la ricchezza di questo incontro nella tua vita. Ma anche te, Tina, sei un po’ Fata del Bosco …😉😉
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