Pensieri notturni di Stefania, senza categoria

I pensieri delle tre – di Stefania Bonanni

Photo by Diogo Miranda on Pexels.com

Arrivano e non si sa da dove siano partiti, né perché. Ti strappano un sogno come fosse di carta, e lo riducono in briciole. Ti riempiono la mente e ti sbattono al muro. Prepotenti ed insaziabili, duri come sassi, e girano, girano, senza tempo e senso, forse. Non seguono le regole della vita di giorno, sono figli di quelle ore di notte nelle quali il buio fitto comincia a dipanarsi. Ore nelle quali si annacqua la dimensione sconosciuta, buia, con i mostri sotto il letto, e si capisce che continuerà per un altro consueto giorno perlomeno, la vita solita, tranquilla, quella con i mostri che hanno nomi e cognomi, di persone, malattie, lutti, e che ci e’ toccato scegliere. Ma i pensieri delle tre restano immobili, pronti a tornare, in un’ altra notte. Stanno attaccati alle pareti, hanno zampette con le ventose, come i gechi, e come loro non si vedono di giorno.

Le tre di notte sono perfette, perché si impossessino delle menti, senza che le vittime abbiano possibilità di salvezza. Non ci saranno rumori,  a distrarre, né voci, ad interferire, né luci, a disturbare, né compiti urgenti da assolvere, né appuntamenti da rispettare, né compagnie, a rincuorare. Alle tre siamo soli, e non ci saranno dolci sogni, per continuare a dormire. Alle tre comincia lo spazio altro, quello inutile e inutilizzato, quello di una dimensione parallela nella quale i pensieri crescono come i funghi che nessuno osa raccogliere. Mangerecci e velenosi ma cresciuti vicini, cosicché un po’ tutti velenosi, ingarbugliati e dalla crescita tentacolare. A raccoglierne uno si rischia di tirare su un campo di radici. E quando piove, come tutti i funghi, crescono di più. Con attenzione infinita, si può sentire il crepitio dei pensieri che attecchiscono di più nell’ umido dei muschi.

Quest’ anno volevo ricordare di giorno, e come in tutti i miei giorni l ho fatto, ho festeggiato il compleanno del mio babbo, ma non avevo fatto i conti con i pensieri delle tre. E’ stata dura, durissima. Era un’ altra storia, diversa ma ben conosciuta, anche quella. Un dolore atroce, e non serve il tempo che passa. Forse sarebbe utile, se passasse il tempo ma io fossi sempre quella di allora. Io sono un’ altra oggi, e spero di essere un’ altra ancora, domani, e rivedo tutto, e ripatisco tutto, come cosa nuova, come per non aver capito, non aver visto bene. Poi, arrivano le quattro, e sono pronta a ricominciare. Il mio babbo ha novantatre anni.

Avatar di Sconosciuto

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Pensieri notturni di Stefania, senza categoria”

  1. Alle tre siamo soli
    I pensieri delle tre sono duri come sassi insaziabili e senza regole
    Visibili e tangibili sono i pensieri delle tre descritti con nuda chiarezza e cruda verità
    da Stefania , fare i conti con i pensieri delle tre è tutt’altro che facile! …poi arrivano le quattro…

    "Mi piace"

  2. ” le tre di notte sono perfette”
    Voraci, io le trovo interminabili soffrenndo d’insonnia, i pensieri si fanno pesanti, quando arrivano le quattro spesso sei distrutta, ma più vicina al giorno ….forse..
    ” è stata dura, durissima”
    Sono ferite difficii , non guariscono mai….passa il tempo, ma sei ancora fragile….

    "Mi piace"

Lascia un commento