Ynès non aveva la treccia – di Rossella Gallori

foto di Rossella Gallori
Corti capelli nero inchiostro, il colore del suo mare in tempesta, zigomi evidenti, pelle olivastra, alta quel tanto in più della media, gambe lunghissime, che non conoscevano passi lenti….
Alternava il suo parlare a lunghi silenzi, non rideva molto, se lo faceva era sempre per cose dissacranti, fuori dagli schemi…
Innamorata del suo uomo più del dovuto, ne perdonava i tradimenti, le assenze falsamente giustificate.
Era arrivata alla terza elementare, ripetendola, per poi dedicarsi ancora bimba a girare in bicicletta con il nonno, ceste di trina bianca da vendere a metri, tramezzi grezzi tinti col the, girava fino a buio per le Venezie lungo i canali, in quella Livorno dal fascino antico.
Si sposò giovanissima….ebbe Mario…poi Giulia…poi Franca…
Era mia nonna Ynès, non l’ho mai conosciuta, mia madre ne parlava poco, non ho mai capito perché, so solo quel che ho scritto, che è solo un ritratto, la radiografia di una vecchia foto.
Mia figlia le somiglia, o forse è ciò che desidero. Vedo in lei la stessa tenacia, lo stesso sguardo, lo stesso non ridere di cose banali.
Una nonna, la mia, senza treccia bianca, senza rughe, senza chicche nelle tasche, nessuno di noi fratelli l’ ha mai conosciuta, nessuno ha avuto le sue carezze, nessuno ha mai visto quanto fosse bella, nel suo essere giovane..
Ynès era mia nonna, è morta, dicono, di dolore, perché era molto intelligente ed aveva capito che era meglio morire a quaranta anni, piuttosto che farsi ammazzare.
Ynès non ha mai avuto la treccia bianca…