Non è tempo per la crocchia – di Tina Conti

Avevo deciso, fatte tutte le considerazioni del caso che sicuramente quando sarei stata anziana mi sarei pettinata con una crocchia come la mia nonna.
Mi sembrava una scelta pratica, elegante e molto adatta.
Lei in verità l’ha sempre portata da che io me la ricordo e non sarà sempre stata vecchia..non si era neppure fatta contagiare dalla sorella Ada che portava una bella permanente su taglio corto .
Certo, Ada donna di città con negozio di parrucchiera prima a Balatro dove vivevano con lo zio Piero anche lui parrucchiere da uomo, poi in piazza Ferrucci, aveva una vita piena di stimoli e doveva fare colpo con le clienti..
Rivedo le mani di nonna alla sera prima di andare a letto, togliersi le forcine e srotolare quella treccia sempre più sottile e della stessa lunghezza con striature d’argento.
In piedi, davanti alla “ SPERA,” il suo specchio da vicino, con la cornice di legno, che nessuno poteva prendere, (sennò chissà quanti guai avrebbe causato la sua rottura),
prendeva da dentro una scatoletta allungata di porcellana, posata su quel cassettone alto e lucidato a spirito un pettine e una spazzola.
Dopo aver pettinato e ripassato i capelli, riponeva tutto con cura, doveva essere stato un regalo di nozze quel completo da toilette dipinto a mano e molto fragile.
Io, maldestramente che ho ereditato solo un pezzo dell’insieme, ho rotto la scatoletta del borotalco, mi è rimasto solo il coperchio a cui sono molto affezionata perché mi ricorda tanti bei momenti della vita con lei.
Dalla zia Ada, ci andava la mamma e quando tornava, bella e acconciata raccontava tanti episodi di quella famiglia agiata e vivace.
Era contenta di aver trovato tempo per un taglio senza dover prendere un appuntamento, lei , che con cinque figli non sapeva mai quando sarebbe stata libera
La prima volta che anche io sono andata nel negozio di Ada, sono passata dalle trecce che senza discussioni mi aveva imposto la mamma per tanto tempo a un bel taglio a caschetto. Era stata Milvia la figlia giovane che cominciava a gestire il negozio ad aver assecondato i miei desideri .
Riguardo alla scelta di portare la crocchia, ho avuto tanti ripensamenti, per adesso, non mi sento anziana, poi, il taglio corto che porto da vari anni mi sembra igienico e pratico, adatto a me, non si vedono in giro tante donne pettinate con la crocchia, la famosa scrittrice e donna di mondo che la porta, Barbara Alberti, mi sembra adatta, la porta bene, .io, col taglio corto posso giocare, con le lunghezze, i colori e le permanenti. La crocchia non la vedo adatta a questo secolo
Donne di ogni tempo si alternano in questo racconto tenero, amichevole, che racconta una vita fatta di piccoli luoghi, di piccole soddisfazioni, di piccole civetterie, di capelli curati, secondo la cultura e la possibilità di ogni tempo. Concordo, Tina, per te non sarà mai tempo di crocchia
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Un quadro minuzioso, ricco di tanti dettagli che ci accompagnano in un mondo fatto di piccoli piaceri e gesti lenti che si ripetono come un rito
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Tramite la treccia si vede scorre la vita della famiglia di Tina e de suo parenti ,e sempre gradevole leggere
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