Donna sola – di Carla Faggi

Ci sono tanti tipi di paura ma la sua non è quella forte, acuta e adrenalinica, è più quella sottile quasi impalpabile che non chiameresti neppure paura perché è più sofferenza diffusa, instabilità interna, quel sottile malessere che ti fa dubitare di tutto, anche del tuo essere lì ora, quella da debolezza alle gambe, che ti fa porre mille domande a cui non sai rispondere.
La donna fissa il vuoto davanti a se e permette ai suoi pensieri negativi di aggrapparsi silenziosamente al cuore; chi è lei in fondo, una donna sola che non ha nessun altro oltre a lui, non figli, non nipoti, solo lui.
Si accarezza i suoi lunghi capelli come a proteggersi dal senso di confusione e dalla mancanza di respiro che sente subentrare ma ormai la sua sottile paura è diventata ansia ed è straripata in previsioni negative e catastrofiche.
Paura della propria morte. Di una propria morte dolorosa. Paura della morte di lui. Di essere lasciata sola.
E allora la sua preghiera va a lui: non lasciarmi ti prego, non ammalarti, non morire. Non prima di me. Non lasciarmi sola