Muri quasi insignificanti – di Carmela De Pilla

Voleva capire, capire di più.
I filari delle viti ben allineati, interrotti qua e là dai vecchi fichi e orlati dagli antichi muretti a secco catturarono la sua attenzione e rimase impalata a guardare.
-Tutto è in ordine qui, la sapienza dei contadini non lascia niente al caso!- pensò e con i piedi intrappolati nella terra fangosa se ne stava assorta nei suoi pensieri, la melma appiccicosa la imprigionava nei suoi mille perché, perché senza risposta con cui aveva ormai imparato a convivere.
Guardava davanti a sé i mille pezzi della sua esistenza che si rincorrevano, gli eventi si accavallavano alla rinfusa e tutto appariva caotico.
Un muro di pietre la separavano dal giardino fiorito, pietre grandi, pesanti, rotte, incastrate l’una sull’altra e tenute insieme da quelle più piccole, quasi insignificanti eppure essenziali per mantenere l’equilibrio, a lei mancavano proprio quelle piccole pietre per dare stabilità alla sua anima e il muro, quello che aveva dentro diventava sempre più fragile e franava ad ogni respiro.
Avrebbe voluto ricostruirlo pietra dopo pietra, avrebbe voluto incastrarci quelle insignificanti, lo avrebbe risanato, curato, assistito e ne avrebbe fatto un mosaico di bellezza, poi avrebbe lasciato un varco per raggiungere il giardino fiorito.
Il forte odore di mentuccia la risvegliò e riprese il cammino sapendo che la luna l’avrebbe illuminata.
Grazie
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Belle immagini.Tutte.
Il muro prende vita e si intreccia con i perché e le emozioni .
A volte vorremmo piccole pietre nelle tasche per ritrovare equilibrio ,a volte l’anima è lo specchio dei tanti pezzi che lo compongono .
Lo sguardo lontano e un aroma forte che avvolge aiuta a oltrepassare il limite dei muri che a volte ci sentiamo addosso.
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