QUEL CHE RESTA DI UN MURO – di Simone Bellini

Uno, due ,tre, quattro…
– Corri, corri, nasconditi dai ! – Si ma dove ?-
Trenta, trentuno, trentadue….
Un rapido sguardo tutt’intorno-…. Trovato !- con un balzo atletico me lo ritrovo accoccolato dietro le mie pietre, ansimante, eccitato per l’euforia del gioco –
cinquantasette, cinquantotto cinquantanove.
– Si appoggia a me rannicchiato stretto stretto, ridacchiando sommessamente per non farsi sentire. Il suo calore si propaga nelle mie fessure, lo sento,…. come moltissimi anni fa riscaldava queste mura e i cuori di chi vi abitava.
Tutto era amore in questa casa, tirata su pietra dopo pietra con entusiasmo e fatica per realizzare il sogno di una piccola fattoria con animali e campi da coltivare. L’ allegria si spargeva nelle corse ridenti dei bambini fra le sottane della madre che stendeva i panni, mentre il padre si occupava del raccolto.
– Sessantanove, settanta, settantuno…….
Passarono gli anni. I gelidi inverni, le grandinate primaverili, le siccità estive compromisero i già miseri raccolti. Sia gli animali, che loro stessi, non avevano più di che vivere . In città avrebbero trovato il sostentamento in un lavoro in fabbrica.
Fui abbandonato.
La natura, le intemperie, i piccoli animali, gli insetti, topi, lucertole, si impossessarono di ogni mio anfratto, mentre le piante con le loro radici stavano prendendo il sopravvento sulla mia stabilità.
Per un po’divenni rifugio per i pastori e le loro pecore, finché le travi marce cedettero sotto il peso della neve facendo crollare il tetto . Stessa sorte, col passar degli anni, toccò al resto delle mura. Solo questo piccolo rudere, una striscia di pietre, è rimasto in ricordo di quel che fu.
– Ottantasei, ottantasette…..
Allunghi il collo per osservare la situazione, gli occhi vispi brillano di tensione che si disperde in un sorriso di puro divertimento.
-Stai giù, acquattati a me, se no ti vede!-
-Novantotto, novantanove, Cento!-
Il gioco inizia.
I numeri scandiscono le parole, le emozioni.
Un muro che accoglie e raccoglie.
Un Simone speciale quello che costruisce con eleganza, con modestia…. un gioiello….
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Un gioco, un racconto di vita struggente, un muro si modifica nel tempo, bello, grazie
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