Domanileggero – di Stefania Bonanni
Scrivo perché quello che non c’è, ci sia. Quello che non c’è mai stato, chissà dove si e’ nascosto.Quello che non è mai stato visto, l’hanno guardato occhi assonnati, e forse non l’hanno riconosciuto.
E poi, chi sarebbe così presuntuoso da dire che tutto quello che non ha visto, non esiste?
Io mi beo di particolari che nessuno di solito vede.
Forse non esistono le ringhiere piene di ghirigori delle terrazze delle case d’epoca, solo perché di solito i passanti guardano in giù e non in su’? Forse solo io scopro pavoni ed iniziali intrecciate, nel ferro battuto che in alto chiude le due parti di un vecchio cancello? Se così fosse, gran colpa dell’ impoverimento delle nostre anime si può addebitare a chi fa fare bisognini al cane senza raccogliere, e ci costringe a guardare dove mettiamo i piedi anziché il cielo, le terrazze, le nuvole.