
Daniele Violi: Il percorso che ho fatto con le “Matite Mie”, mi ha fatto insistere ancor di più sul desidero che ho per le mie rappresentazioni e i miei sogni o scenari che spesso tento di tradurre scrivendo, quanto mi passa al momento per la testa, con ilarità, ironia, autoironia e sarcasmo e appunto il desiderio di raccontare la Bellezza della Vita Umana, nelle sue forme, condividendo la Vita di altre/i nostre/i compagne/i di viaggio come il mondo naturale e i suoi abitanti.

Rossella Gallori: Apro l’ armadio, lo chiudo, cerco di richiuderlo, le ante pesanti restano testardamente aperte, io nascosta: un ramo in testa, il tronchetto non si mangia, forse posso succhiarlo, soffoca, ma respiro, lo scemo tralcio dall’apparenza inutile, diventa minuto dopo minuto indispensabile. È buio qui dentro o forse sono io che non vedo, non scorgo la luce che filtra insistentemente. Un cappotto mi cade addosso, una “grucciasbilenca” lo ha abbandonato, una sciarpa coloratissima mi stringe la mano, quasi a volerla bloccare, scrivo e non posso, poi posso e l’ armadio non ha più ante!!! Ciondola una preziosa nappina di seta pura color “salicemio” dal filo consunto di un oro misto ad argento “ glassato” direi, incornicia una chiave che non chiude.

Carmela De Pilla: Rosso passione, la stessa passione che unisce queste anime. Ognuno cerca, scopre, elabora le mille parole che ronzano nella stanza e raccontano gli amori, le sofferenze, le gioie, i desideri i voli che ci portano nei templi più remoti dove regna l’armonia e stiamo bene. Insieme si può.

Sandra Conticini: Ho riscoperto gli abbracci. Serata, quella, che ricorderò perché allegra e spensierata. Da quel giorno mi accorgo che ho più voglia di abbracciare le persone e perché no anche gli alberi che mi danno sicurezza e tranquillità.
Giovedì scorso poi ero appena arrivata, ero un po’ in ritardo e non avevo capito cosa era tutta quella confusione con tralci di piante portate da Daniele: ho trovato davanti a me un seme di camelia. La pianterò, ma non credo che cresca. Comunque ci proverò, non si sa mai! Grazie Daniele della tua bontà e per farmi partecipe di queste realtà per me sconosciute.

Carla Faggi: Ci siamo e ci sto proprio bene. Ci siamo stati e stavo bene. Rido, ridi, ridiamo. Cecilia scrive con noi e questo è bello, ci permette di conoscerla di più e non solo ad intuirla. C’è chi è andato via, c’è chi è tornato. Siamo però sempre noi. Apparteniamo a noi.

Rossella Bonechi: Grazie alla mia curiosità ho aperto una nuova porta, ma grazie a voi tutte e tutti per averla tenuta spalancata.



Stefania Bonanni: Lunghi, sottili fusti flessuosi, che terminano con piccole tenere foglie verdi. Come segnali di speranza e continuità nel tempo e nello spazio. Arbusti flessibili che legano con movimenti di mani buone ed abili, che legano stretti, sono tenaci. Eppure basterebbe girare al contrario il senso della stretta, e tutto si scioglierebbe, senza strappi, senza tagli. Resterebbe il pensiero di un gesto di mani come intorno ai fianchi, e nessun laccio piu’ a obbligarti lì, insieme e stretto. Altri legami hanno prodotto foglie ed appendici, in ore dolci ed intense, buone per chiacchiere e coccole, per farsi compagnia. Altri argomenti hanno girato intorno ai fianchi, misurando ed allargando il mondo.


Tina Conti: Colore arancio energizzante, caliente, che ho scoperto si abbina bene a molti colori che mi piacciono. mi ha indicato una strada nuova per concludere questo anno di lavoro con il gruppo delle matite spuntate.
Vorrei suggerire in questo finale di percorso, di scrivere in modo clandestino e di cui Cecilia sia all’oscuro, parti da aggiungere al libro per i dieci anni del nostro percorso al quale da tempo lei cerca le varie ispirazioni: tema libero, segreto e originale, brillante, erotico -politico, tenebroso e sospettoso, intrigante, romantico e patetico………….confido nella nostra arte e immaginazione in modo che non possano essere i nostri scritti respinti, o cestinati
Lavorate con serietà e abnegazione

Lucia Bettoni:
“Matite mie”
Bello, appartenere a qualcosa, a qualcuno, con la certezza di essere liberi…
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Non lo so perché (o forse sì ma voglio sorvolare…) ma le tue parole, Stefania, sui movimenti che legano e anche sciolgono mi commuovono 😘
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