Il casolare di Sergio – di Rossella Bonechi

Regnava un silenzio attonito tra i sette, tutti esploravano un angolo di quello che si era rivelato un casolare abbandonato da un po’, ma altre tracce di Sergio non ne trovarono. Alla fine si misero seduti al tavolone di cucina e Anna cominciò a curiosare tra le provviste dicendo:
” io con le mani in mano non ci so stare, preparo qualcosa” .
“Sì – rispose Gabriele un po’ rigido e sulle sue – ma poi se di Sergio non ci sarà traccia vi avverto che io me ne vado” .
“Anch’io ho rimandato degli appuntamenti per questa stupida riunione – intervenne Luciano – e potrei anche recuperarli “.
” Arriverà…arriverà …. – disse sorridendo Sandro – non vi ricordate che anche a scuola lui era quello delle sorprese e delle improvvisate?”
E questa domanda dette il via ad una serie di aneddoti che alla fine riscaldarono l’atmosfera più del camino acceso. Mangiarono, bevvero, sempre con gli orecchi dritti ad intercettare un rumore che avrebbe potuto annunciare l’arrivo di Sergio. Ma si fece sera e di lui nessuna traccia. Le chiacchiere si smorzarono piano piano e nel silenzio Stefano esordì con :
“però….sapete che questo posto rimesso per bene potrebbe diventare un bellissimo hotel in mezzo al bosco? Già me la vedo l’Insegna *BEL RIPOSO*…”.
“Beh – rispose Daniela stando al gioco – io un po’ me ne intendo, tu pure…stiamo a posto !”
“La cuoca ce l’avete già” – sorrise Anna con un entusiasmo sospetto
“Luciano – continuò Stefano – tu te la sentiresti di occuparti delle pratiche immobiliari, vendita, contratti, permessi, eccetera ?”
“Ma state dicendo sul serio ? – interruppe Gabriele – non vorrete mica, alla nostra età, ricominciare tutto??”
“E perché no? – lo guardò serio Sandro – non ti sei stufato dei soldatini di stagno e simili?”
“Sempre sarcastico ai limiti dell’offensivo te, Sandro, eh??? Ma quasi quasi ti do ragione – parlò come a se stessa Rita – io sono proprio stufa delle ragazzine bene che vogliono diventare tutte Carla Fracci, mentre al *BEL RIPOSO* potrei mettere a disposizione degli ospiti delle belle lezioni di Biodanza tra le acacie fiorite!”
A quel punto una voce conosciuta li fece sobbalzare:
“Bene! Non mi ero sbagliato più di tanto a volervi riunire!!”
Era Sergio, finalmente, che scusandosi per il ritardo dovuto ad un cambio di orario dell’aereo, spiegò loro che ora stava in Australia e gli era capitata tra capo e collo quest’eredità di un vecchio zio; avrebbe voluto vendere subito e disfarsi di questa zavorra per sempre ma i ricordi d’infanzia lo avevano trattenuto e insieme ai ricordi arrivò anche il gruppetto che a scuola era stato come una seconda famiglia. Gli ci vollero tempo ed energie per organizzare l’incontro ma ci era riuscito, anche da lontano.
“Alla fine – disse agli amici ancora sotto shock – avete fatto tutto voi, bravi ! L’idea è quella, basta impegnarsi e portarla avanti “
“Ma tu sei matto come loro – brontolò Gabriele, ma lo sguardo non era poi così contrariato. Anche gli altri cominciarono a chiacchierare tra loro su come, quando, chi e in quella cucina ora c’era un casino che non si capiva più niente. Appoggiato allo stipite della porta Sergio li osservava in disparte sorridendo; non sapeva se lì stava nascendo una realtà o un sogno, ma qualcosa di bello aleggiava nell’aria. Fuori cominciava ad albeggiare e Sergio pensò che davvero stava nascendo un nuovo giorno, ma nuovo per davvero !
Un ottimo inizio: “Regnava un silenzio attonito tra i sette, tutti esploravano un angolo di quello che si era rivelato un casolare abbandonato da un po’, ma altre tracce di Sergio non ne trovarono” riassume in una breve frase gran parte dell’antefatto e ci mostra subito dove e come ci siamo ritrovati. La positività concreta di Rossellina la spinge in un racconto verosimile, gioioso e costruttivo, oltre che sorprendente.
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Prevale l’ottimismo.Brava Rossellina…un tutti insieme appassionatamente per tradurre una casualità in progetto …niente male davvero…Sergio deus ex machina di tutto forse riesce a tradurre il suo sogno in realtà…tutti insieme è senz’altro meglio.
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” ma qualcosa di bello aleggiava nell’aria”
…ed appari tu che sorridente osservi una pièce teatrale, fotografando ogni scena…..
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