Dove sarà finito Sergio? Carla lo sa.

La storia di Sergio – di Carla Faggi

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-Accidenti!- imprecò Sandro -mi sa che Sergio ci abbia giocato un brutto scherzo. Da soli, al buio! Ragazzi, vedete di non farvi venire qualche malanno perché sono in vacanza e non vi curerò!-Sentenziò e si sganasciò dalle risate. Contagiò tutti gli altri, succedeva così anche al liceo.

Ne avevano bisogno perché la situazione era piuttosto preoccupante .

-Dai Anna, da brava cuoca preparaci un buon pranzetto, visto che è ancora giorno e c’è luce,- suggerì Stefano -magari ti aiuto così facciamo prima.

-Bellino te! La t’è sempre piaciuta l’Annina, vedi di non approfittarne, sciupafemmine!

-O sta zitta Daniela, ma che sciupafemmine e sciupafemmine, io sto dalle parti delle donne, non le lascerei mai sole a fatigare. Vieni Annina, vieni, che ti sto vicino io. A tua disposizione sempre e per tutto, mia cara.

Rita guardò con sospetto i due. Era stata fin dal liceo a pendere dalle labbra di Stefano, ma lui aveva sempre preferito l’Annina.

Gabriele intanto si avvicinò alla finestra, voleva ispezionare.

Sfortunatamente però il filo della corrente che dalla piantana centrale si portava verso l’angolo della sala dove c’era una presa elettrica, si ritrovò come un serpente tra la caviglia ed il ginocchio del povero Gabriele.

Questi fu scaraventato faccia a terra con annessi: piantana, tavolo e accessori che diligentemente lo ornavano.

Un frastuono infernale riempì la stanza, il bosco sembrò mettersi sull’attenti, non per il militare autore del tuono ma perché gli uccellini appollaiati fuggirono a gambe, anzi ali, levate.

Partì la risata di Sandro e come un domino seguirono tutte le altre.

Quella di Luciano però rimase a mezz’aria. Aveva visto qualcosa…qualcosa…spalancò gli occhi, spalancò la bocca e…voleva urlare con tutto il fiato che aveva in gola.

Ma il fiato in gola gli si era improvvisamente seccato. Un urlo muto uscì dalla sua bocca, tutti però lo sentirono.

Dietro la scrivania faceva capolino, anzi piedino, la gamba di un uomo.

Disteso a terra, occhi vitrei, capelli ritti ci stava il cadavere di Sergio, fulminato da un corto circuito! Tutti urlarono stavolta non muti, scavalcarono di corsa Gabriele che era ancora attorcigliato a terra e si precipitarono nel bosco

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

4 pensieri riguardo “Dove sarà finito Sergio? Carla lo sa.”

  1. Magia di un finale tragico che strappa più di una risata. Garbatamente ironico e goliardico, con finale a sorpresa. Geniali alcune espressioni come “il fiato in gola gli si era improvvisamente seccato. Un urlo muto uscì dalla sua bocca, tutti però lo sentirono.” oppure “il bosco sembrò mettersi sull’attenti, non per il militare autore del tuono ma perché gli uccellini appollaiati fuggirono a gambe, anzi ali, levate.” e il grazioso finale “Tutti urlarono stavolta non muti,”. La grazia, la leggerezza, l’ironia e la tragedia si raccontano nello stile tipico di Carla.

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  2. Finale tragicomico,alla faccia di quelli seriosi e pretenziosi ma sconvolgente per un’ironia irresistibile!🤣🤣

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  3. Il cadavere col “piedino”….fra le cose ganzissime di questa versione della storia…belle invenzioni
    Brava Carla

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  4. Un racconto che scorre, anzi corre, lungo un filo elettrico, verso il bosco, passi veloci divertenti, mai banali.

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