“Il sol dell’avvenire” di Stefano Maurri

“Sei grasso, nonno” e i suoi occhi furbetti brillano ancora di più…
“e te sei una piccola peste”. Ma certo lui ha ragione più di me.
Subito dopo mi salta sulla pancia grossa gridando minacce. Eppure quel faccino con le gote sode e quell’altro con il volto a “Giovane Holden” sono l’ancora di ogni salvezza.
Come si direbbe “ogni sacarrafone è bello….” ma in questo caso lo scarrafone è il nonno e loro riescono a smuovere i sentimenti che ritornano amplificati.
“Il sol dell’avvenire” brilla nei loro occhi. C’è sempre, anche nei tempi più bui qualcosa a cui riferirsi, non importa se una canzone, uno scritto o un luogo. Questi elementi sono vivi se riempiti da una persona…tutto il resto è noia.
Quanto sarà lungo questo avvenire nessuno lo sa, ma il sole dei loro occhi non tramonta, è sempre mattino.
Qualcuno realizzerà quello che non sei riuscito a realizzare.
Eccoli, distesi sulla pancia: “la vuoi una caccola?” propongono
“grazie, era quello che mi mancava!”
Caccole di tutto il mondo unitevi! Le conservo come una reliquia, penso che ne farò un altarino non meno sacro di uno di chiesa.
Viva le caccole dei bambini, il moccio, i cazzotti sulla pancia, i rutti fatti per gioco, copriamo di questo tutto il mondo!
Nonno Stefano…
Chi non ha avuto nonni capisce cosa vuol dire averli, per rideree, piangere, cucinarre, disegnaree, cantare, epasseggiare , pisolare e perchè no “CACCOLARE”
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Il sole dei loro occhi non tramonta, è sempre mattino!
Viva in “sol dell’ avvenire” che brilla negli occhi dei bambini e negli occhi di quelli che sono rimasti un po’ bambini
Bellissima pagina
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I nipoti sono tenerezza, ma i nonni sono unici. Che tenerezza queste righe di nonno Stefano!!!! 😀 belle belle belle. Grazie
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