Abbracci in 20 parole (antologia)

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Simone Bellini: Sciogliti, getta il velo dei tuoi tabù, abbracciami e comunicami le tue emozioni profonde, senza parole, capiamoci, stretti stretti in una morsa piena di affetto.

Rossella Bonechi: Non posso piacere a tutti, non tutti mi piacciono, ma vivere insieme con più empatia ha fatto cadere qualche tabù.

Lucia Bettoni

Incontro del 20 aprile 2023 al Teatro Comunale di Antella: la magia degli abbracci

con Cecilia Trinci

foto di Lucia Bettoni e Cecilia Trinci

Incontro “ravvicinato” dopo tre anni di distanziamento.

A coppie, uno/a di fronte all’altro/a, prima ci incontriamo con le mani, trasmettendoci, col solo contatto delle mani appunto, parole di emozione o fantasie del nostro animo.

Passiamo poi all’ABBRACCIO, incontro fisico profondo, la più intima forma di comunicazione e contatto tra persone.

La parola che ci ha guidato è stata FANTASMA, nel senso etimologico di APPARIZIONE FANTASIOSA, dal greco “faino, fainomai”.

Ne ricaviamo altre quattro parole derivate anche dai nostri interventi:

  • sciogliere
  • tabù
  • spirito guida
  • velo

Giornata intensa e molto dolce

Parole di Spirito e Corpo di Daniele

Parole non dette – di Daniele Violi

Le parole che i miei pensieri del libro di Vita vissuta hanno tenuto per se stessi, sono state sempre sedute composte ai bordi dei miei corridoi connettivi, e hanno atteso con molta pazienza, abbandonate in larghe poltroncine di canna di bambù e vimini che sempre più hanno affollato anche i vari ampi spazi e saloni del metaverso che si è introiettato nella mia testolina fin dalla nascita. Le parole venivano fuori man mano che crescendo e scoprendo la Bellezza della Vita e iniziando a maturare progetti, si generavano ogni qualvolta esordivano Idee; Idee di creatività e la curiosità e lo spirito di osservazione. Parole che il mio Spirito avrebbe voluto dire al mio Corpo. Parole che elencano via via i momenti di impegno e sforzo fisico fino talvolta al logoramento e al sacrificio che lo stesso Spirito sentiva di essere partecipe e invece contrariamente desiderava starsene tranquillo a sognare. Ma perché non ti sei risparmiato? Perché non ti sei buttato su una spiaggia deserta del mare di Calabria a sonnecchiare per giorni e come un fannullone e startene a poltrire senza poltrona? Il Sogno che continua e non ha mai dato tregua a questa mio percorso di Vita. Il Sogno, i Desideri che venivano anche generati dal mio Spirito, le mie visioni avevano desiderio di proiettarsi, anche di realizzarsi. Ma. Come potevo però fare a meno del mio Corpo. Parole e pensieri che si sono volute sempre bene. Grazie comunque a tutte e Due.