Franco Battiato – l’oceano di silenzio
Giorno: 18 aprile 2023
Scegliere il silenzio per Sandra
Le parole non dette – di Sandra Conticini

Mi veniva sempre detto: -Non si può dire sempre tutto, non sta bene. E pensavo: – ma allora sono falsa, non sono me stessa!
Questa è stata la teoria della mia vita: essere sempre me stessa.
Ripensando al passato, mi dispiace non aver dimostrato affetto, amore o non aver raccontato cose personali ai miei genitori, ma l’ho fatto per non farli preoccupare, stare male ed anche per rendermi la vita più semplice. C’era, in quel periodo, il rispetto per il genitore ed il figlio doveva fare quello che gli veniva detto, a volte qualcosa si evitava di raccontarlo. Per fortuna negli ultimi anni sono riuscita a ripagarli di questa mancanza. Me li sono coccolati e sbaciucchiati ed ero contenta quando vedevo i loro occhi soddisfatti e ridenti.
Ora che è passato qualche anno mi sono accorta che a volte è meglio lasciar perdere, se questo può far stare meglio una persona.
A mia figlia ho sempre detto quello che pensavo, ed anche lei a me, ma ormai è una donna e mi accorgo che le nostre idee sono divergenti e allora, per evitare discussioni, scelgo il silenzio, anche se non mi sembra giusto.
Le favole non raccontate di Cecilia
Pigiama Party – di Cecilia Trinci

disegno di Monica Trinci
Restano qui, per un pigiama party di eccezione. “Nonna prepariamo il letto?” “Ma sono solo le 18,30! Aspettiamo dai!” “Okkkkeeeeyyyyy!” risponde il piccolo a malincuore. Dopo cena però non si può più rimandare, il divano si trasforma in letto. Loro si buttano a pesce sul materasso appena aperto, si rincorrono girando intorno tra divano, coperte e lenzuola che non si riesce a stendere per benino, si tirano i cuscini appena appaiono, si tuffano dai braccioli sul piano del letto, si lanciano tra braccioli e poltrone. Il piccolo fa l’acrobata-giocoliere lanciando bottigliette di plastica. Il grande lo acciuffa alle spalle e lo rotola baciandolo sul letto. Ridono, rotolano, si strapazzano. La nonna non ripara, sommersa di lenzuola che si arruffano, spaventata da cadute che per fortuna non cadono, in ansia per tutti gli spigoli della stanza che non aveva mai notato, preoccupata per le bottigliette lanciate sui lampadari, “Bambini, bambini, fate piano, pia…..noooo” e proprio sul “pia” ecco le grida: “nonna mi ha fatto maleeeeee” lacrime piccole esplodono a spruzzo dal faccino. A quel punto il piccolo va preso in collo e consolato mentre il grande fa l’aria innocua di un aspirante gangster sorpreso dalla polizia. “Io non ho fatto niente!” impone a tutti i sospettosi sguardi che lo inchiodano. Incrocia le braccia sul petto indignato : “è stato lui a cominciare!!!” La nonna sa che a volte i fratelli piccoli esagerano in dispetti, per il desiderio di essere notati da quei super eroi dei fratelli grandi. E quindi lascia stare, preferisce consolare quel fagottino deluso. La lotta riprende dopo poco, come se niente fosse stato. Intanto qualcuno, in un fitness notturno, cerca di mettere a posto i giocattoli del pomeriggio: piste, animali gommosi appiccicati alle piante ornamentali, alle vetrine, ai panchetti….Finché la nonna annuncia che bisogna andare a dormire! Si spenge la luce, resta la lucina tenue della televisione per vedere la fine del cartone. Poi si spenge tutto e la nonna in mezzo ai due in pigiama comincia la sua funzione notturna. “Nonna la storia!!” “Quale volete?” “Quella del cavaliere!” “Quella del pilota di macchine!” “No! Quella dei pirati di Castagneto!” “NOOOOO quella delle corse sulle strade sterrate!” “OK Ok fa la nonna, ne raccontiamo una che parla di tutto, va bene?” “Siii una storia con i cavalieri, i pirati, le auto da corsa …e la stellina con quattro punte ti ricordi nonna?”
La nonna racconta…..alla fine una serie di sbadigli da sinistra e da destra. Poi, inaspettatamente, silenzio.
A destra un profilo rotondo, due gotine piene e un nasino piccino piccino, due ciglia lunghe distese su occhi marroni addormentati, a sinistra un profilo delicato, ciglia lunghe su occhi verdi intensi e un riccio biondo sulla fronte che sta provando a diventare grande. La nonna si ricorda quando anche lui aveva gotine tonde tonde e sembra proprio solo ieri. Fa un po’ di conti….con un po’ di fortuna forse ce la farà a vederli grandi.
E non dovranno esserci favole che non ha detto
Le parole della piccola Carla
Le parole che non ti ho detto – di Carla Faggi

Cara nonna, ero bambina e non sapevo che avrei potuto dirti che non mi piacevi, che ti sentivo nemica, spiona, che raccontavi al babbo la sera tutto quello che poteva essere successo di non bellissimo, un mio errore, qualcosa di non fatto, perché potesse brontolarmi.
Ma il mio babbo non mi brontolava mai. Stava zitto.
Avrei potuto dirti cara nonna che non sopportavo i tuoi raffronti con la cugina Sonia che per te era più brava, più buona, più tutto.
Non te lo dicevo perché sentivo che non mi volevi bene e quindi non mi avresti ascoltata. Eri l’unica nonna che avevo ma avrei voluto non averti.
Quando sei morta sono rimasta male e muta. Non lo dicevo neppure a me stessa quello che non ti avevo detto.
Ora che non mi sento più in colpa per i miei pensieri e posso in gran segreto dirtelo, ecco te lo dico:- peccato, nonna, abbiamo perso un’occasione, potevamo volerci bene.
Meglio il silenzio di Anna
PAROLE NON DETTE – di Anna Meli

Le parole non dette rimangono in gola, soprattutto quelle amare che vorrebbero uscire spinte dal risentimento, dalla rabbia e rimangono sospese vinte dalla ragione e dal buon senso.
Tornata la calma e la lucidità rimane una sensazione di malessere, di dolore che pian piano si affievolisce fino a perdersi in un’eco lontana che però rimane viva nella memoria in modo indelebile.
Quante parole avrei voluto dire di fronte a quel volto addolorato e spento, a quelle mascelle serrate, a quell’espressione di sconfitta non accettata?…e i ragazzi, cosa pensavano, quali parole erano nascoste nella loro mente bloccate da una situazione che in fondo non riuscivano a comprendere?
Soffrivo e non capivo. Le parole, tante parole, avrei voluto dire, ma mi rimasero in gola quasi a strozzarmi. Solo una domanda sembrò venir fuori ma priva di espressione:- perché?
Non ci fu risposta
E poi…tornò il sereno
Oggi tante parole, magari legate ad altri pensieri tengo dentro di me e sono come fiori che non riescono a sbocciare; di una cosa però sono convinta, in fondo non tutto può essere detto, a volte meglio tacere.