Lucia che non ha mai detto

Mio padre a 91 anni – di Lucia Bettoni



Non ti ho mai detto niente
Non ti ho mai fatto partecipe
Cosa sai della mia vita?
Cosa sai dei miei dolori?
Cosa sai dei miei passi, dei miei amori, di come io sono dentro?
Cosa sai della mia forza, del mio coraggio, della mia voglia di una vita senza catene?

Non ti ho mai detto niente
Non ti ho mai detto ti voglio bene
                    E poi
Non ho più voluto neppure toccarti

Ecco, voglio dirti con tutta la rabbia e la forza che ho dentro
                     Voglio dirti
Ti assomiglio babbo
Ti assomiglio
Ti assomiglio

Voglio dirti che ho sentito tutte le parole non dette
Voglio dirti grazie
Grazie di non  aver mai dubitato di me
Di non aver mai dubitato della mia presenza sempre e comunque
Di non aver mai smesso di pensare che io fossi la tua brava figlia
anche quando distruggevo tutti i tuoi sogni
anche quando andavo oltre ogni limite
anche quando ti lasciavo con il cuore a pezzi e la mia vita era così lontana dalla tua
Non ti ho mai detto grazie
                 E allora
Grazie per avermi sempre salvata
Di non avermi mai condannata
Di essere l’unica forza che nel profondo mi ha salvato la vita
                        Grazie
                Ti voglio bene

Certe cose mai dette di Stefania

Le cose che proprio non ho mai detto – di Stefania Bonanni

Per cogliere l’occasione che non ho colto a suo tempo, quando non ho parlato di te. Di te di cui potrei parlare per giorni, con tutti, ma non con te.

Con gli altri potrei parlare anche di cose privatissime, non ci sono retroscena.

Con te, fossi proprio onestissima, dovrei parlare dei motivi per i quali a volte la tua presenza mi infastidisce. Perché questa e’ la verità.

Non sopporto piu’:

– i calzini lasciati sotto i tavoli,

– il dentifricio strizzato a metà tubetto,

– la coperta tutta dalla tua parte, nel letto, ed io che resto con il sedere scoperto;

– il tegame dove cuoce la cena, tu che arrivi e mescoli (ed io che ero lì accanto, ci fosse stato da girare….);

– la pasta che e’ sempre tutta al dente e tu che la lasci cuocere, cuocere, cuocere…; e quando poi siamo stati a cena dalla Patrizia ed hai detto che la pasta era cotta alla perfezione,…….  ed era cruda;

– tu che come carichi la lavastoviglie tu non lo fa nessuno, mentre io riesco a mettere poca roba (ma come siamo sopravvissuti nei 40 anni precedenti, quelli nei quali non sapevi neanche dove fosse, la lavastoviglie?);

– quando , per evitare che io mi ciondoli dal balcone, tendi tu i panni bagnati, e come li metti proprio non mi piace ma non lo posso dire perché altrimenti ti lamenti che non mi vada bene nulla;

– quando parlo e dici “eh? Eh?” E parlo parlo e non mi senti (sei sordo);

– quando mi hai proibito di dire che sei sordo;

– quando fai piu’ confusione dei nipoti e giochi a pallone in salotto;

– quando dici di me che sono bugiarda e non capisci che le mie storie sono solo un po’ amplificate, tipo metaverso;

– quando il giovedì dimentichi di comprare la settimana enigmistica;

– quando sei appiccicoso. Non mi fai leggere, né sentire la televisione, ed infatti noi non si riesce mai a capire neanche la fine dei gialli, e si rimane sempre a seguire ognuno la propria versione, assolutamente mai la stessa per tutti e due.

    Per il resto, tutto bene.