Incontro del 13 aprile 2023 al Teatro Comunale di Antella: “le cose che non ti ho detto”

con Cecilia Trinci

Foto di Lucia Bettoni, Rossella Gallori, Cecilia Trinci

Sono tante le “parole non dette”: per timore di non essere compresi, per paura di perdere un ruolo nel cuore degli altri, per pudore dei propri sentimenti, per eccessivo rispetto, per incapacità di cogliere l’attimo fuggente, per non saper riconoscere qualcosa di importante e irripetibile, per distrazione, per mancanza di vocaboli adeguati, perché il tempo fugge via…..

Scriviamo insieme delle occasioni perdute, dei vuoti di parole, dei silenzi migliori delle parole sbagliate.

Rileggiamo poi tre versioni di uno stesso argomento di Carla, mettendo in luce le scelte diverse, le parole non dette, l’evoluzione della sua sicurezza.

Leggiamo anche le due poesie finali del film visto in questi giorni: “Le cose che non ti ho detto”

Non dire che a nulla vale la lotta,
che il travaglio e le ferite sono vane,
che non verrà meno il nemico né fallirà,
che le cose come sono, resteranno.

[…]

Perché mentre le onde stanche si infrangono
senza guadagnare un faticoso palmo,
da lungi, tra fiumi avanzando e insenature,
giunge silenzioso, tutto allagando, il mare.

E quando il giorno viene,
non dalle sole finestre a levante entra la luce.
Di fronte sale lento, così lento, il sole.
Ma là ad occidente, guarda, la terra già si irradia!

All’inizio pensavo di poterti salvare,
ma alla fine quello che posso fare è onorarti.
Mia madre, prima tra le donne,
mio calore e mio conforto,
mia certezza, mio orgoglio,
sei l’unica che voglio compiacere,
l’unica di cui voglio l’applauso.

Mio padre, primo tra gli uomini,
mia guida e mio giudice,
l’uomo che so che diventerò.
Siete diventati grandi, ora,
e siete ancora davanti a me, come lo sarete sempre,
per sempre laggiù in fondo alla strada.

Perdonatemi se avrò bisogno che siate forti per sempre,
perdonatemi se ho paura della vostra infelicità.
Se voi soffrite, io soffrirò,
se voi resistete, io resisterò.
Prendetemi per mano, e facciamo la vecchia passeggiata un’ultima volta.
Poi lasciatemi andare.

Avatar di Sconosciuto

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

Lascia un commento