Pacchetto fragile – di Tina Conti

Piccola dimensione, incartato con cura con carta da pacchi, senza fiocco, leggero, ma sembra contenere una scatola di cartone aperta sopra.
Fragile, scritto su tutti i lati, bisogna essere cauti nel maneggiarlo.
Secondo me si riferisce ad altro.
Che parola universale Fragile, si può riferire agli oggetti, alle cose, ma anche al mondo animale e al sentire degli uomini.
Il vetro, la ceramica, una stoffa leggerissima e preziosa, un vecchio divano con le gambe tentennanti, un antichissimo reperto archeologico ritrovato nella profondità di uno scavo.
Tutto è fragile, da maneggiare con cura, ma l’animo dell’uomo è una cosa a sé.
Difficile riconoscere e accettare nella nostra vita questo aspetto.
Ci si allena ad essere forti, resistenti, combattivi, si fatica ad accettare il nostro lato debole e a comprendere quello degli altri.
Dai, non è nulla! Quante volte si pensa che possa essere la frase utile.
Spesso non lo è.
Capire, accettare la nostra debolezza è un percorso lungo tutta la vita.
Se riusciamo a affrontare questo percorso, la nostra esistenza e quella degli altri potrebbe farci stare meglio e in pace con il mondo.

