Fragile cemento – di Carmela De Pilla

Per troppi lunghi anni aveva vissuto nel buio tra paure e insicurezze poi ha imparato a calpestare l’anima per sentirne l’essenza, in silenzio ha ascoltato ogni nota e col tempo ha messo un po’ d’ordine nel caos che volteggiava dentro.
Con fatica, mattone dopo mattone aveva costruito un’ impalcatura solida che ha resistito a molte intemperie, agli occhi di tutti era diventata una donna forte, infaticabile, decisa, ma quando si ritrovava con se stessa si scatenava una lotta tra la forza conquistata e le sue fragilità e così si abbandonava alle emozioni più intime, quelle che portano al pianto e si lasciava cullare dalle lacrime amiche.
Come era bello sentirsi trasportare dalle onde senza opporre alcuna resistenza, senza dover decidere niente, leggera e libera tra le sue paure.
Penso che ritroveremo queste parole in un tuo scritto…più ampio. Che dici?
"Mi piace""Mi piace"
Senza lotta e resistenza libera di mostrarsi senza dover decidere niente…la bellezza della fragilità! Bello Carmela!
"Mi piace""Mi piace"
Spero proprio di sì, Cecilia…questi piccoli frammenti sono gocce in un grande mare…grazie Lucia
"Mi piace""Mi piace"
Nello scontro trovare lo spazio per lacrime amiche e lasciarsi andare è accettarsi senza aver bisogni di costruirsi maschere di severità ..
Volersi bene e voler bene anche alle ns fragilità una bella cosa da scrivere e da pensare.Brava Carmela.
"Mi piace""Mi piace"
Un muratore in gamba” mattone sopra mattone” un capo cantiere fragile ed unico…
"Mi piace""Mi piace"