Gli sconosciuti in gita – di Gabriella Crisafulli

Si erano ritrovati per la prima volta al tavolo del ristorante dell’albergo: otto estranei assortiti dall’agenzia per un viaggio surreale dall’altra parte del mondo. I segnaposto portavano i loro nomi, si erano presentati e durante la cena avevano cominciato a conoscersi.
Il programma prevedeva che dopo sarebbero dovuti uscire per un giro nei dintorni dell’hotel e si diedero appuntamento davanti alle porte girevoli.
Uscirono nel tepore di una calda primavera e cominciarono a muovere i primi passi nella grande città, fra sue atmosfere fatte di luci che sfrigolavano e insegne incomprensibili.
Erano stanchi del lungo viaggio, non avevano voglia di camminare tanto e si sentivano frastornati in mezzo a quel traffico senza sosta: avevano difficoltà a prendere una direzione. Si imbucarono nella prima grande vetrina in cui capirono di poter entrare e si ritrovarono in una sala giochi.
Davanti ai loro occhi si palesò lo scenario di persone in preda ad un rap frenetico e sussultante che si muovevano di qua e di là senza sosta in preda ad una impazienza compulsiva. C’era l’uomo che si divideva tra un tavolo ed un altro spostando la sigaretta fra le labbra da destra a sinistra e sembrava quasi che se la mangiasse mentre una donna trasportava su dei tacchi che sembravano trampoli una borsa piena di fiches. Passava in rassegna la fila di slot tintinnanti avvolgendosi in uno scialle che le scivolava giù ad ogni movimento.
Un odore di fumo, di alcool, di spezie, di sudore si diffondeva nell’aria fra i richiami incomprensibili dei croupier.
Gli otto visitatori per caso, si muovevano in quel magma umano e ne erano in qualche modo affascinati. Avevano voglia di commentare fra loro ma in quel frastuono non era possibile. Tornarono in strada e dirigendosi verso l’albergo si scambiarono considerazioni, ridendo e facendo battute: d’altro canto venivano da diciotto ore di viaggio e avevano voglia di scaricare la tensione.


