La Foto scelta da Rossella G.: le ragazze

TRE – di Rossella Gallori

La notizia arrivata in modo strano, lasciò freddo, molto freddo.

La foto riemerse da un cellulare che non c’ era, avvolta nella nebbia, che poi era sole, raggi di sole.

Il sale era stato lavato dai mesi autunnali, dal cazzeggio di un settembre/ottobre, tardi per essere estate, presto per esser Natale…

Anni di differenza, pochi, portafogli diversi, mariti disuguali, dialetti sconosciuti l’ uno all’ altro.

Eppure si erano trovate, due con lo stesso nome ed una con un nome doppio, altisonante, nobile  di casata, sabauda nelle origini, la ricordava bene lei, che era la superstite: con il Moetchandon mignon, nel borsone di paglia, insieme agli spinelli, ad una matita per gli occhi turchese ed al biberon per la bimba, i costumi firmati sotto, sopra, il copricostume abbinato, il cappello di paglia in tinta con gli occhi: immensi e azzurri….da gatta incazzata, dal volere tutto e subito e da ottenerlo, sempre

 Risate mal contenute, le loro in un alternarsi di: aiuto affogo, ora basta nhe ….e stasera champagnino o pizza?

Giornate dalle grida e i silenzi improvvisi, alternati agli scherzi da bimbi per i bimbi.

Nella foto lei è quella che ride, forse sghignazza…

L’ altra, al centro dell’ immagine, è una dei due nomi uguali: austeramente ruspante, coperta anche sulla spiaggia da magliette un po’ maschili dalle scritte buffe, un libro in mano, sempre, che forse non leggeva ma dava tono, la borsa da mare ricavata dai jeans, dentro un tritio di cose: cremoni, cibo, carte da gioco e acqua per il suo bimbone:  c’ha sempre sete, l’ è una spugna, se un ci penso io…..e i su babbo pesca, pesca, ma icche pesca.

Diceva di sé che da bimba era così bella che l’ aveva esposta in vetrina il fotografo al paese.

Ridevano in tre e sembrava una bocca sola, la foto sembrava più nitida, ora, con i ricordi per contorno ed i sogni per dessert.

Era novembre, si un “Un bellissimo novembre”  avevano mollato la ciurma: marito, figli, cani, gatti ed erano partite per ritrovarsi, treni diversi, valige  fatte di corsa, quando si è giovani serve poco, anzi meno; la stessa meta, che forse era Venezia, dove non arrivarono mai, si fermarono a Mirano, in alberghetto affollato e casinoso, come loro, con i loro trent’anni, come il loro parlare fitto fitto, ed il ridere di nulla, fotografato in un giorno di quaranta anni fa, con il sole che sembrava nebbia e la nebbia sole.

O forse era solo una foto sfocata di sentimenti.

La” superstite” aveva ancora quello scialle, uno scialle triste, senza sorriso, era troppo ieri e lei era solo il nome uguale ad un altro ed una foto, si era solo troppo ieri.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

4 pensieri riguardo “La Foto scelta da Rossella G.: le ragazze”

  1. Un quadro di gruppo con ragazze e vorresti esserci in mezzo.. in questa nebbia che a volte sono raggi di sole e a volte no.Ricordi fissati in una foto ma vivi ancor più nel cuore.

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  2. Ridevano in tre e sembrava una bocca sola!
    Giovani donne unite dalla loro diversità fermate in una immagine di un tempo che non sarà mai troppo ieri

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