Cartoncino: Non è la luna è una meringa.
di Carla Faggi

Ciao Patrizia, scusa se a momenti mi senti borbottare tra me e me, è che cerco di ripassarmi il discorsino di presentazione per la mia candidatura di direttore del Museo. Voglio fare una buona impressione. Devo far capire che io so tutto sull’arte contemporanea e che mi piace tutta. Anche se sai Patrizia, proprio tutta tutta no,vedi questa foto nella rivista “Art modern”, vedi che bella luna c’è dipinta? Ecco non è una luna ma una meringa. Allora dico io, ma non si poteva far capire meglio che era un dolce e non un astro? Leggi, leggi i commenti sotto: “L’artista vuol trasmettere tutta la sua angoscia esistenziale attraverso la trasformazione da una emozione trascendentale a una percezione sensoriale di un momento vissuto all’insegna del trasgressivo.”
Ecco, ci hai capito qualcosa? Eppure è così che si comunica oggi! Va bé, finirò di raccontarti la prossima volta, nel prossimo treno se sarò diventata direttore. E se lo sarò cercherò di far capire che non c’è niente da capire, perché secondo me l’opera d’arte non va capita, ma solo ascoltata e lasciare che ci emozioni. Perché arte non è solo l’oggetto rappresentato ma principalmente l’emozione che si forma tra lo spettatore e l’opera. Ciao Patrizia, prossima fermata Prato. Mi preparo.
Brava: il vuoto delle parole insignificanti non è all’altezza di raccontare le emozioni dell’arte!
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Va letto di corsa, per capire tutto e niente.
Senza domande, un monologo che fa dire: come ha detto scusi??????
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Grazie
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