Racconto di Nadia (con Rossella) sul treno

Cartoncino: Spettro

di Nadia Peruzzi


Il treno è lento, quasi arranca in salita.
Le curve, all’inizio, sono quasi delle rotonde. Si deve salire molto per arrivare al livello dei ghiacciai.
Da Tirano, attraverso il Bernina con destinazione d’arrivo S.  Moritz.
Le montagne incombono, fanno quasi paura. Di così alte non ne ho mai viste.
Per fortuna arrivati in quota, con il Bernina dietro le nostre spalle, le vette aguzze si mettono a contornare altopiani di erba verde, fiumi e rivoli d’acqua che sono il prodotto del disgelo.
In un punto è la nebbia a prevalere.
Fuori tutto si fa silenzio. Attorno al treno un grande batuffolo di cotone si apre come se fosse una galleria.
Il treno ci si immerge, come una lama lanciata a tutta velocità.
Le luci si accendono e spengono dentro il vagone. Anche la mia vicina perde consistenza, in questo vedo non vedo.
Era piena di colori e vitale. Nel baluginio della luce altalenante , dentro quell’imbuto di nebbia senza fine, si è fatta smorta, opalescente, incorporea.
Vorrei parlare, ma tutto in quel momento mi fa serrare i denti.
Paura, ansia, agitazione!
Non so cosa mi prende. Accanto a me sento una presenza, ma se allungo la mano non trovo resistenza. Non sento abiti, né un corpo sotto di essi.
Eppure c’era qualcuno, mi dico.
Sei sparita? Dove sei finita? Avevo tante cose da dirti. Ma non ti ritrovo.
O sono impazzita, o sto sognando, mi dico!
O sarà la nebbia e questo treno pazzo e strano che mi stanno facendo viaggiare accanto ad uno spettro?
Non lo so. Sono confusa. Forse sogno davvero. Ma sono ad occhi aperti. Non può essere.
Forse lo spettro sono io.
Questo viaggio che ho fatto tanti, tanti anni fa è tornato in ballo e ho provato a farlo di nuovo, ma io non sono più io.
Mica sarò io lo spettro?
Chissà cosa potrà mai pensare la mia vicina di posto, che non riesco più a distinguere bene.
Sono viva? Sono già morta? Non lo so, davvero!
Quando lo feci la prima volta questo viaggio mi piacque molto.
Stavolta non saprei che dire.
È tutto così fuori dal normale.
Ma l’avrò presa stamattina la pastiglia per rallentare quella malattia dal nome straniero, che mi fa vedere le cose a modo suo?

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Racconto di Nadia (con Rossella) sul treno”

  1. Perfettamente in sintonia con quello che prova e scrive la tua compagna di viaggio riesci nonostante la parola non troppo divertente a farne un racconto piacevole con grande capacità e ironia!

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