Sei Felice Lucia?

Dimmi che sei felice – di Lucia Bettoni

foto di Lucia Bettoni

Dimmi che sei felice
Ho bisogno di questo
Dimmi che sei felice
Ho bisogno del tuo sorriso
Ho bisogno di sentire che ti piace il sole
Ho bisogno di sentire che non ti fermerai
Dimmi che sei felice
Ho bisogno solo di questo
Dimmi che sei felice se io sono felice
Ho bisogno solo di questo
Che bello sei sei felice se io sono felice
Che bello
Che bello
Che bello
Sono felice se sei felice
Sono felice se sei felice della mia felicità

Parole scure su fogli bianchi di Stefania

Quando non sto bene – di Stefania Bonanni

Quando non sto bene, quando le mie stanze sono abitate dall’ansia, smetto di parlare.

Il progetto è che non sia casuale e temporaneo, che possa essere per sempre. Vorrei proprio disimparare, e solo scrivere. Che chi fosse interessato alle mie parole, leggesse. Parole scure su fogli bianchi. Rondini nel cielo sereno, notte musicali su una riga di spartito, musica disallineata e stonata, per conoscitori ed indagatori, non gratuita.

Quando parlo, e rido, e mi diverto sempre, e bacerei tutti, e mi innamoro di tutti, sto bene, e sono felice. E sono contenta degli abbracci, e mi sento su di una nuvola, o un’isola, un posto per me. e sono luna, sole, stelle, vento e nuvole. Anche se non è vero, anche e forse proprio perché è un attimo, è perfetto di felicità. Anche se piove, anche se domani pioverà. Ci sarà vento, e non avremo altra ricchezza delle carezze del vento.

Complessa felicità di Stefania

La felicità è un sistema complesso – di Stefania Bonanni

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L’infelicità è più semplice, costa meno e si trova a portata di mano, sempre. Può bastare una parola, può bastare il silenzio, più spesso è una mancanza. Occhi che non ti vedono quando ti guardano, parole che non sono per te, nella tua lingua, che non aspettano risposte. A volte sono muri e si sta all’ ombra, al buio, al freddo, mentre di là dal muro ci sono sole e risate, e non si prova invidia, solo un senso d’estraneità e solitudine che schiaccia e strizza gli umori, fa risecchire. Provare fa paura. Si teme di scivolare e diventare aridi.

Poi, non può andare così . Siamo fatti a strati compressi. Per far allontanare i pezzi risecchiti bisogna saltarci sopra con forza e mettere fiato e voglie nei nostri  poveri nervi , e fare esercizi di leggerezza, consapevoli che sia la scelta più difficile, ardita e scandalosa che si può fare. Con leggerezza si riempiono gli occhi di nuvole e farfalle, si vibra nel vento, si ride se piove, si cercano parole belle e buone, ci si perde in pagine che ci chiamano e solo a volte siamo in grado di “sentire”. E solo così si vive.  La felicità è leggerezza, la vita è nei momenti di felicità, che si riconoscono solo nella certezza che dietro l’angolo si scivola.