Esitazione – di Rossella Bonechi

I casi erano due: o lei era così lontana che avrebbe colto nel suo sguardo il dubbio o il fastidio che questo importuno le procurava o lui le era ancora familiare da farle spuntare un sorriso di piacevole sorpresa.
Nella prima ipotesi si sarebbe tenuto a debita distanza, magari porgendole la mano cordialmente e trovando una parola dei tempi andati che potesse fare da gancio; nel secondo caso le mani gliele avrebbe prese entrambe, stringendole, a dimostrarle la sua solidarietà a prescindere.
Questi pensieri attraversarono la mente di Pietro nel breve tratto dallo scaffale alla cassa: appena un paio di metri percorsi con un po’ di batticuore.
Non c’era nessuno dietro di lei, per cui si accodò con il suo cestino rimasto vuoto e mollandolo a terra passò davanti alla cassiera come se fosse trasparente ed esordì con un banale: “Paola, vuoi una mano con le borse?”
Il tempo della risposta gli sembrò non passare mai ma lei lo sorprese alzando la testa, guardandolo direttamente negli occhi e dicendogli con un sorriso solo di labbra: “Grazie Pietro, oggi ho proprio bisogno di una mano! Ti dò la più pesante, va bene? Ho la macchina al parcheggio”.
Pietro, rimasto spiazzato e quasi imbarazzato, le si avvicinò per prendere il sacchetto con detersivi e bottiglie e notò che ora il sorriso di Paola dalle labbra era riuscito ad arrivare agli occhi e questo bastò per farlo di nuovo sentire a casa.
Avviandosi verso l’auto i discorsi si fecero più normali e scontati: “come ti va”, “cosa fai ora”, “ma quanto tempo è passato”, “allora abiti ancora in zona” e così banalizzando.
Ma ci sarebbe stato tempo, poco o molto non è dato sapere, l’importante è essere uscito dal nascondiglio – scaffale, il resto era tutto da scoprire.
Un racconto : scoperto, aperto……che da tempo al tempo…
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Un incontro dove il tempo non sembra passato e dove lo spazio è aperto a nuove possibilità
Speranze e possibili aperture sono sempre belle da leggere per me!
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