La storia di Lucia: un corpo per sempre

Per sempre Paola – di Lucia Bettoni

foto di Lucia Bettoni

Non fu facile prendere una decisione
Pietro guardava Paola e in un attimo la sua mente ripercorse i giorni, le stagioni passate con lei
Incantato davanti al suo passato senti’ il suono dei loro sorrisi e i giochi con i piedi nell’acqua in quell’angolo meraviglioso di una spiaggia Corsa
Il mare era agitato e le onde si infrangevano potenti sugli scogli, mille spruzzi riempivano l’aria
Pietro e Paola potevano respirare il mare. Intorno a loro nessuno.
Erano nudi perché la natura era così grande che il costume era fuori luogo
Ricordò la pelle di lei, ricordò l’odore della sua pelle e i riflessi dell’ultimo sole sui suoi capelli
Come era dolce il ricordo, come era vivo, come era vita!
Sentiva sulla punta delle dita delle sue mani il disegno che fece sul suo corpo
Un corpo normale di donna, in quel momento il corpo più bello per lui
Era l’incontro con l’amore per un attimo e per sempre
Paola era lì davanti ai suoi occhi con un’altra vita, con un’altra età, con nuovi orizzonti e nuove speranze
Paola aveva un figlio
La sua strada era un’altra, una lunga, faticosa e meravigliosa strada l’aspettava
Pietro sorrise
Non c’era bisogno di salutarla
Paola era dentro di lui per sempre

La storia di Nadia: il Vigliacco

Il Vigliacco – di Nadia Peruzzi

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Quasi poteva toccarla. Poteva scorgere i segni dell’età su di lei. Non era stata benevola, pensò!

Un reticolo di rughe segnavano il suo viso. Le mani erano quelle classiche di una vecchia. Mani che avevano faticato e che dovevano essere pure ruvide. Le unghie, per nulla curate, avevano lo smalto rosso tutto consumato e erano proprio sciatte a vedersi. Poi c’era quel livido sul collo, che spuntava da quel fazzoletto dozzinale.
Una tenerezza mista a rabbia stava montando dentro di lui. Gli venne voglia di stringerla e carezzarla dopo essersi fatto riconoscere. Voleva placare così i dubbi che si erano affacciati alla sua mente e confortarla. Gli era sembrata fino dalla prima occhiata una donna ferita dalla vita, imprigionata in una condizione per nulla buona anche economicamente e forse di infelicità, senza via di uscita.
Pietro si guardò intorno prima di fare un passo avanti verso Paola. Vide un tipo che teneva gli occhi fissi su di lei e sembrava proprio che la stesse aspettando.Un tipo che gli mise ansia.
Così fece quello che aveva fatto tanto tempo prima.
Era uno che il coraggio di farsi avanti non lo trovava mai. Tanto meno con lei.
Era finita con un vigliacco che la maltrattava, lo aveva saputo dagli amici e forse il vigliacco era proprio quel tipo che sembrava la stesse aspettando.
Pietro neanche allora si era mosso, malgrado sapesse che non faceva per lei.
In fondo si era comportato da vigliacco lui stesso con lei, ne era sempre stato consapevole.
Almeno osare di provarci? Quante volte se lo era detto!
Invece nulla! Mai era riuscito a farle capire quanto tenesse a lei, quanto lo rendessero allegro le sue battute intelligenti, quanto la sua risata cristallina lo emozionasse nel profondo.
Aveva provato sentimenti forti in quel tempo, ma non aveva osato combattere per lei.
Dopo poco, gli avevano detto gli amici, era arrivato quel tipo, lo sbruffone smargiasso, uno dagli occhi torvi e cattivi ma con quel che di bello e dannato che l’aveva affascinata alla prima occhiata.
Si era fatto avanti e in un attimo Paola era sua!
Lui invece si era rintanato nei suoi “osare o non osare” da Amleto di quart’ordine e se l’era fatta scappare.
Con quel pacco di pasta e quel cartone di latte in mano tornò a sentirsi un vigliacco. Brutta sensazione davvero. Certo lui non avrebbe mai osato trattarla con violenza, ammesso che quel livido fosse stato causato dal vigliaccone smargiasso.
Per sentire meno il peso della sua vigliaccheria si stava facendo il solito film degli indecisi fra l’essere e il non essere.
Battere in ritirata era l’unica cosa che sapeva fare davvero bene. Era uno di quelli che mai aveva osato fare passi avanti per cambiare l’ordine delle cose. Nemmeno ci pensava proprio.
Quindi ,anche quella volta preferì la via più semplice. Far finta di nulla.
Che senso aveva, in fondo, dopo tutti quegli anni, riagganciare Paola, una storia da università, che nemmeno aveva avuto il coraggio di tentare di far nascere.
Arrivò con la pasta e il latte alla cassa. Dette un ultimo sguardo a Paola e alle ciocche scomposte e stoppose dei suoi capelli, ad una lei che in fondo non era nemmeno più lei ai suoi occhi.
Abbassò la testa, pagò e se ne andò senza voltarsi indietro.
Si sentì colpevole e anche un po’ una merda. Ma era fatto proprio così, lo sapeva da anni.