La cornice di carta – di Stefania Bonanni

Una carta bianca come una tela, e dentro la cornice nera di un foglio ingiallito, che chiama per essere letto, e merita la mia fiducia, perché racchiude un consiglio perfetto: per scrivere, leggere, parlare, capire, vivere : l’errore è raggiungere il bersaglio, la grazia di mancarlo.
Il bersaglio spesso sembra la soluzione, ma è ovvio, abusato, già di lui hanno in molti scritto, parlato. Si può solo ripetere, riservargli parole scontate, ordinarie, senza stupore. L’incanto è girare intorno, volare leggeri, senza toccare, lasciandosi portare dal vento che passa dagli occhi un istante, dal colore di un lampo di notte, dal soffio di un bambino che non spenge la candelina. E’ un lavoro difficile, dovremmo essere esperti chirurghi, per scansare tutto quello che non serve. Recidere con un colpo deciso tutto quello che non serve, e volare alto, senza freni . Poi, che bisogno c’è di freni, volando? Si casca comunque, alla fine, e forse il segreto è cascare di sedere , sollevare piedi e gambe ed essere felici di tutto ciò che siamo riusciti a salvare.
Volare nel tramonto, stormi neri nel cielo rosa, certo non è da tutti, ma provare può essere un destino, ed anche le oche starnazzanti sono uccelli.
MANCARE IL BERSAGLIO
ho passato molta vita, così, credo sia stato così…. forse avevo paglioni troppo piccoli? Frecce già rotte?
Sono grande, quasi vecchia e non so cadere, mi faccio sempre troppo male….poi ti leggo e sei il mio Voltaren
Grazie Stefania
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