La Velina e la…cartina – di Rossella Bonechi

Pssst…..pssst….no no non ti allontanare….vieni…. sì, sono io, la Velina. Oh ecco, mi hai vista, toccata, riconosciuta, sì sì sono proprio io: quella che il nonno toglieva delicatamente dalla scatola delle scarpe nuove e accarezzandomi piano mi spiegava quasi a stirarmi. Perché??? Ma perché sarei stata la carta con cui avreste costruito insieme il nuovo aquilone! Oppure tagliata in perfetti quadrati ti avrei aiutata a vincere la gara di chi mi teneva più in alto solo soffiandomi. Sono quasi trasparente, impalpabile, mi strappo facilmente ma è con me che avvolgi i bicchieri di cristallo del servito buono per affrontare l’ennesimo trasloco.
E che dire dei regali? Ora che mi hanno fatta di tutti i colori, impreziosisco qualsiasi confezione, anche solo di saponette o confettini; che emozione scostarmi con le mani e ascoltare il mio scarteggìo per scoprire cosa nascondo o proteggo!
Ma alla fine, lo so, mi hai scelto per colpa dell’aquilone e del gioco: nessuna carta è più preziosa di quella che ti rende bambina. Che meraviglia! Un pezzo sgualcito, incolore, strappucchiato di velina fa comparire una bimba riccioluta e colorata con le braccia spalancate a NON contenere la gioia.








