Caro 2023

Sono pronta – di Stefania Bonanni

In questi tempi difficili da capire, nei quali il bianco ed il nero si sono confusi in un marrone incongruo, ed i nostri pensieri continuano ad esprimere giudizi in  un bianco e nero che non somiglia più a nulla e non serve a nessuno, una delle poche certezze è che il tempo scorre come sempre, e forse come sempre, è fatto di ore sempre più brevi di giorno e più lunghe di notte.

E finisce un anno, e ne comincia uno nuovo. Un tempo l’anno nuovo era una pagina bianca, alla quale si promettevano comportamenti corretti, in cambio d’amore, allegria, serenità, salute. Ora quella pagina è quasi tutta scritta, c’è scritto d’amore, allegria, serenità, salute, è la ricchezza di questo nuovo futuro, quella vecchia, solita pagina, è tutto quello che abbiamo.

L’anno che oggi finisce ha visto tragedie causate da uomini che non impareranno mai l’umanità, ma qui, nella bolla, nella cella di sicurezza dove sconto l’ergastolo, siamo stati bene. Certo, il tempo che passa cambia i contorni ed anche i contenuti, ma lascia parole che piano sedimentano e costruiscono palazzi. Questi non sono più gli anni delle torri e delle cattedrali, sono i momenti delle decorazioni , degli affreschi, del ricordo delle ombre della notte, degli angeli che ci hanno sempre evidentemente volato con le mani sulla testa, delle parole belle che ci sono state regalate, dei momenti di tenerezza che solo i vecchi ed i bambini sanno regalare. I vecchi con la possibilità, finalmente, di dire cose un tempo sconvenienti, i  bambini con l’imparare l’amore, che li rende fragili e potentissimi. Una frase d’amore detta da un vecchio o da un bambino è un tatuaggio, non ha prezzo nella sua gratuità, è un regalo. Nel portafoglio ho un biglietto con errori d’ortografia di Ricca in prima elementare, uno di Francesca senza errori ma con calligrafia ancora incerta, uno di Paolo “alla donna più bella del mondo”, uno di Leo con una bella calligrafia in corsivo “cara nonna ti voglio tanto bene”, e nonna è spezzato no…a capo nna. Pezzi d’amore, caso mai perdessi la memoria. La Trinità che non capivo. Qui ero una moglie giovane, una mamma giovane, poi una mamma adulta, poi una nonna. Tutte stellette sul petto, medaglie della vita.

Ora si discute per caricare la lavastoviglie, ed io mi diverto a dire che se avessi saputo che sarebbe diventato “l’uomo perfetto” non l’avrei sposato, Paolino. Lui mi risponde che sono sempre la solita deficiente, che ormai non migliorerò. E si fa il chiasso, come sempre, da sempre. Poi si discute anche seriamente, come sempre. Io piango meno, lui sbatte meno porte. Non si dice più “vado via”, nessun di due. Si fa la pace sempre nella stessa antica maniera. Da quando sta con me ventiquattro ore al giorno mi leva l’aria, ma se penso a che compagnia sceglierei per vivere al Lago Ghiacciato, sceglierei sempre lui, zuccone, prepotente, innamorato.

Sono pronta, 2023.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Caro 2023”

  1. Una lettera d’amore senza fine, emozionante, divertente, commovente….
    Figlia, madre, moglie, amica, nonna….cmq una persona speciale, circondata da farfalle colorate d’amore…
    “Stellette sul petto medaglie della vita”
    Sei un generale❣

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