Maschere o donne – di Rossella Gallori

Il quaderno aperto, la penna in mano, la certezza di ascoltare, di non scrivere, ascolto, riesco ad ascoltare, la mano quasi da sola intreccia parole, maschere che ascoltano nell’aria….mi strappano rime sconnesse…un evento si annuncia….
Io Pierrot, tu Pulcinella.
Inciampa Colombina, in un matto Arlecchino, che cerca di afferrare il bavero di tulle della fatina.
Ci vuoi dire qualcosa tu?
No, sono Pinocchio ed un po’ Mangiafuoco, brucia lentamente il grillo parlante.
Salta Biancaneve dal cesto cadono mele.
Ci vuoi dire qualcosa tu?
Alla strega cade il mantello, il principe si sveglia ad occhi chiusi.
Ci vuoi dire qualcosa tu?
Zorro svolazza perde il cappello.
Ago e filo per Cappuccetto Rosso ricuce la nonna.
Lei fantasma, lui pirata
C’è un vampiro con il sangue sulle labbra.
Ci vuoi dire qualcosa tu?
… fermiamo il girotondo…..
E l’ evento si annuncia….e non sono solo parole, non sono fantasie, si scopre un autore, ci si trova personaggi del libro, un libro che parla di altri, per altri:
C’è Chi parla di sé, sembra solo cronaca, ma è la tessera, di un puzzle solo all’ apparenza poco trasparente, non è vetro grezzo, è cristallo di anni passati, non taglia, riflette un pugno che vibra ancora.
Chi grida ancora dolore, per culle non riempite, per scarpine di lana verde acqua, riposte nell’ attesa…
Donne, che hanno scelto, subito, amato, odiato, studiato, lavorato, donne che per fortuna hanno raccontato, femmine mai di serie b, nascoste nel cuore di altre donne, che in un pomeriggio di quasi domani, han parlato di ieri, di guerra, di miseria, di buona sorte, di figli troppi, di figli pochi, amati sempre, anche senza carezze, nel silenzio totale nel non vedersi, nel non guardarsi, figli tirati su da sole, in giorni non sempre di sole…
E poi c’ era la libertà, poi la schiavitù, poi la fede politica, poi quella di Dio, poi il lavoro che è poco, poi che è troppo, la discriminazione…..l’età….il sesso….
Femmine, donne.
Riprendiamo il girotondo, senza maschere, tenendosi per mano….al centro bimbi stupendi, nati non nati, voluti, non voluti….ci sorridono in segno di perdono…..una voce lontana, canta: tanti auguri a te….è mia madre…festeggia il compleanno dei miei fratelli mai nati… i suoi non nati, morti in una guerra chiamata vita…
Riprendiamo il girotondo….