Pensieri liberi – di Silvana Castaldi

Dopo il nostro incontro di giovedì scorso su Sandro Veronesi, nei giorni successivi, per una di quelle combinazioni che mi sembrano piccoli “miracoli”, ecco che nella vetrina del mio libraio appare la seconda edizione de Il Colibrì che volevo cercare in biblioteca … e così lo compro, vedo che da questo romanzo è stato tratto un film e trovo che ci si riferisce a un libro su De André scritto da Dori Ghezzi in collaborazione con due linguisti. Leggo dunque la lettera che ha letto Cecilia per intero, sottolineo col lapis le tante frasi accattivanti
Sempre nei giorni seguenti e durante le mie ricerche sulla EMMENALGIA mi arriva un post di mia sorella che si interroga sul concetto di EMPATIA … secondo Platone (un bel libro di Andrea Pinotti, Edizioni Laterza, che non si troverebbe più)…
“Mettiti nei miei panni!”. Quante volte ce lo siamo sentito dire; quante volte noi stessi lo abbiamo preteso dagli altri. Quante volte ci è sembrato di riuscirci; quante volte abbiamo dovuto riconoscere che non ce la si fa. ‘Empatia’ è una parola per questo sforzo, per questo desiderio, per questo bisogno. Una parola che dà nome a un problema: Come faccio a sentire quel che senti tu? Come posso immedesimarmi, io che non sono te, nei tuoi vissuti, nella tua vita? È possibile che io vi riesca, e che mi apra così all’altro, che a sua volta si apre a me? O sono invece destinato a rimanere rinchiuso in me stesso come in una bolla impermeabile? Questo libro racconta la storia, complessa e affascinante, di una questione che ricorre in campi disciplinari differenti: dalla filosofia alla psicologia e alla psicoanalisi, dall’antropologia alla storiografia, dall’estetica all’etica, dagli studi culturali e di genere alle neuroscienze. Andrea Pinotti, con un linguaggio accessibile al lettore non specialista, stila una mappa esaustiva dei territori del sapere in cui è implicato il problema della relazione con l’altro da sé. Relazione che non riguarda solo gli esseri umani ma anche il mondo degli animali e delle cose: che non sono mai cose e basta, ma hanno un carattere, un’anima propria, che entra in consonanza o dissonanza con noi. Stare dunque insieme con gli altri e con le cose: questo libro non ci insegna come dobbiamo farlo, ma ci aiuta a comprendere come lo facciamo.
Infine, per vie traverse, arriva dalle mie corrispondenze anche casuali il ricordo di alcuni versi di Pascoli: C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico … Felice te che al vento non vedesti cader che gli aquiloni… finivano con “adagio per non farti male” e così lascio scorrere i pensieri …. a conclusione di questo ragionare su due o tre pagine proposte per un qualche misterioso motivo che non conosco ma che così bene si intreccia col divagare della mia mente …
Il potere infinito di Silvana di liberare la mente nel cielo potente dei pensieri……….e trovare parole, parole giuste
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Quante cose, quanti nomi, quanti fatti, quante belle citazioni nel tuo ” divagare della mente”
Sei la pioggia improvvisa in una estate torrida…..
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(Quante volte ci è sembrato di riuscirci;queste volte abbiamo dovuto riconoscere che non ce la si fa) grazie
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“E il naufragar mi è dolce in questo mare” … da un punto ci accompagni verso l’altro tenendoci legate con un filo…pensieri che seguono pensieri e aprono orizzonti.
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