Sandra e l’emmenalgia sulla scia del Colibrì

Emmenalgia – di Sandra Conticini

Emmeno: rimanere saldi.

Ci vuole coraggio ed energia per rimanere fermi.

Tutti e due i protagonisti del libro hanno la tristezza nell’anima per non essere stati capaci di stare insieme e non essere andati l’uno incontro all’altro per tutta la vita.

E’ forse una colpa essere immobili?

Ognuno la sua vita la deve vivere come meglio crede.

Già  è abbastanza complicata, almeno scegliamo quello che più ci sembra adatto per noi. 

Anche io mi sceglierei l’“emmenalgia”, (vocabolo che prima di leggere questo libro non conoscevo) perchè i cambiamenti positivi mi fanno  paura… figuriamoci quelli negativi.

Penso che, stando ferma, non ci siano cambiamenti importanti, ma questo è vero fino a quando non ci mette lo zampino la “vita” ed allora bisogna muoversi per  riuscire a gestire la nuova situazione.

Questa è la forza di andare avanti che si può chiamare desiderio, piacere o anche responsabilità.

Carla ci porta da Pirandello a Veronesi passando da una lettera

Da Pirandello a Veronesi – di Carla Faggi

Iniziava così una lettera che a quindici anni scrissi ad un ragazzo conosciuto al mare:

“ Pure io ho letto Pirandello!

Così ho capito perchè mi volevi e non mi volevi, perchè io sono tornata a Firenze e tu a Pescia, perchè non hai saputo rispondermi se avresti voluto rivedermi l’anno prossimo al Lido di Camaiore oppure no…”

Mi è tornata in mente grazie alla lettera che ci ha letto Cecilia.

I libri ispirano, le parole fanno riflettere… magia dei ricordi.

Sottrarsi alle decisioni quindi al cambiamento è come non volersi togliere mai la maschera.

Nel momento in cui il mio ragazzo di allora e Marco di Colibrì decidono di stare fermi, di non muoversi, scelgono di non togliersi mai la stessa maschera, di non accettare di mostrare le proprie diversità cambiando volta volta le legittime infinite maschere di cui ognuno di noi ha bisogno per vivere. Ci cambiamo maschera ogni volta che ci rapportiamo con persone diverse perchè diversa è la percezione di noi e diverse sono le emozioni.

Pure quando prendiamo una decisione cambiamo maschera perchè ci prepariamo al cambiamento. Solo stando fermi non cambiamo mai la maschera che stiamo portando e che invecchia con noi. Questo avrei voluto scrivere continuando la lettera.

E lui cosa mi avrebbe risposto, forse come Marco di Colibrì?

“ ti rispondo. Forse sto bene con la mia cara maschera che invecchia con me. Forse scegliere di non decidere è già una decisione importante, è lasciare che sia il proprio istinto a imbattersi in quello che è importante per noi senza forzature senza decisioni , nella staticità dell’attesa.

Cambiare non sempre ci porta al meglio.

Quindi vai per la tua strada, cambia tutto, sempre e comunque se questo è il tuo bisogno ora. Quando verrà il momento che ti fermerai ti accorgerai di stare bene.