Incipit e cartine di Gabriella

E poi c’era brutto tempo – di Gabriella Crisafulli

E poi c’era brutto tempo.

Arrivava da un giorno all’altro una volta passato l’Autunno e non teneva conto che era vestita ancora con abiti estivi. Indossava un abito elegante con un tocco sgargiante e tanti fronzoli. Niente ombrello.

La pioggia era inclemente. I capelli freschi di parrucchiere pendevano gocciolanti come i volant del vestito e le piume che lo decoravano. Tutto era molle lungo il suo corpo mentre il trucco si scioglieva e le rigava il viso.

Si era vestita elegante per l’occasione. Non le capitava spesso di uscire la sera e di andare nei migliori hotel e ristoranti della sua città. Le succedeva da quarant’anni ogni volta che veniva quel ragazzo con la moglie a trascorrere un paio di settimane a Firenze. Era l’occasione per fare un tuffo in mondi altri che turbinavano in centro ma del cui giro non faceva parte. Quando arrivavano J. e Y. però, veniva catapultata da loro in luoghi mirabolanti con panorami mozzafiato e ristoranti dove tutto sapeva di fantascienza.

Di solito se la godeva alla grande.

Quel giorno la pioggia le stava guastando la festa.

Quando arrivò erano tutti ad aspettarla sprofondati nelle poltrone davanti all’aperitivo.

Si rifugiò nella toilette per rimediare ai danni della pioggia e, con l’aiuto di un’assistente e di parecchi scottex, si rimise a posto il più possibile.

Raggiunse gli altri nel salone e, fra una chiacchiera e l’altra, venne fuori la proposta: un viaggio negli Stati Uniti per loro quattro, spesati di tutto punto, da fare nel periodo estivo.

Non era preparata a tanto e si aggrappò al bicchiere dell’aperitivo analcolico mentre il mondo le girava intorno come se si fosse scolata due o tre Martini.

Viaggio, permanenza, musei, teatri e crociera, tutto organizzato da J. che di lì a qualche mese avrebbe concordato l’organizzazione con loro.

Come al solito, però, la vita era troppa con lei perché l’invito aveva stuzzicato nei suoi desideri nascosti.

Nei giorni successivi ascoltava i loro progetti di approfittare dell’occasione per viaggiare in lungo e in largo per gli States domandandosi con quali risorse era possibile far fronte a tutto questo.

La vita di chi amava aveva fretta di esistere e nella commedia che l’aspettava doveva inventarsi una parte se non voleva rimanere nella paura che l’attanagliava.

Non possedeva la sfera di cristallo che le pronosticava il futuro, poteva solo ridere a crepapelle su come una grande occasione si trasformasse ancora una volta in un fumo che avvolgeva i mesi a venire.   

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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