Il piacere delle parole – di Silvana Castaldi
Mi piace attaccare discorso e scherzare con persone sconosciute, per tante e tante ragioni che ci vorrebbe un romanzo (o uno psicanalista … o meglio ancora il romanzo di uno psichiatra sul tipo di Le emozioni ferite di Eugenio Borgna, Feltrinelli 2009, che sto leggiucchiando prima di dormire) …
Forse la ragione principale è che ancora non siamo tutti chiusi, vinti dal reciproco cupo SOSPETTO. Mi ha molto impressionato, in questi continui resoconti delle schifezze della guerra in corso, sentire parlare da radio e TV di ‘guerra di SPIE’ … Ogni passante può essere Alleato del Nemico per stanare le nostre difese… Va fatto parlare con qualsiasi tortura, niente di nostro deve essere rivelato … E nelle città questa guerra di spie potrebbe durare anni e anni anche parecchi anni dopo un raggiunto compromesso…
Un’altra ragione felice è che il mio è un quartiere vivibile (BellAriva), in una città (la nostra Firenze) ancora percorribile con profitto e diletto e non solo per i celebratissimi Monumenti (che comunque erano e restano BELLI).
Oppure mi GRATIFICA credere di rendermi simpatica, raccattare un complimento o una confidenza. E anche mi AFFASCINA che ogni incontro casuale riveli più o meno nascosta una STORIA.
Lo racconto sempre a tutti, amici parenti e conoscenti (anche casuali) e le INTERPRETAZIONI che raccolgo (e porto a casa !!!) sono le più varie. Mi piace analizzare queste interpretazioni e vedere che, proprio perché sullo stesso fatto sono le più DISPARATE (alcune affatto benevole), rispecchiano i problemi dell’Altro e delle nostre dinamiche.
A proposito: mi interessa anche l’Etimologia o meglio (conosco poco il latino e per niente il greco) le ASSONANZE delle parole (ad esempio sto leggiucchiando anche Etimologiario di Maria Sebregondi, Quodlibet Compagnia Extra 2015). E così ‘disparate’ richiama ‘disperate’ o anche ‘si spera di dire ancora’…
Insomma, avrete già capito che mi piace parlare, mi piace ascoltare ed essere ascoltata. Mi piace conoscere gli ALTRI quanto farmi conoscere IO. Sui ‘social’ mi piacerebbe che nessuno avesse segreti… Ricordo con nostalgia (fra le tante frasi gentili della Mamma) : “Silvana, sei un libro aperto!” …
In una parola sola? Mi piace COMUNICARE !!!! Forse, ancora meglio, proprio mi piacerebbe … SCRIVERE !!! E scrivere BENE sarebbe più meglio ancora (anche se ‘più meglio’ non si deve né scrivere né dire)!!!!
Però scrivere non è soltanto capacità di aprirsi e cercare di capire cosa stiamo dicendo di noi e capiamo dell’Altro spontaneamente… è anche un LAVORO che richiede tempo, applicAzione, Silenzio, apProfondimento e forse (anche se lo accetto meno volentieri) studio di tecniche e molta lettura dei cosiddetti Maestri …
Allora non so (classe 1943) se ancora mi resta il tempo per arrivare a scriVere qualcosa di BUONO che lasci ai ‘Miei’ una Testimonianza utile della mia esperienza, così da dare un SENSO alla VITA. Nel senso di cercare di non essere SOLI e darsi anche solo la possibilità di confronto e conforto, perché nulla può spiegare le cose se non l’averle vissute … Perché “Tutto è già stato scritto”, e “la Vita continua”, sempre Nuova e Particolare per Tutti …
Alla vigilia degli ottant’anni… ho tanti anni e mi sto convincendo che non devo temere le parole troppo semplici e abusate, né avere paura della retorica e del RISAPUTO. Mi divertono sempre di più i proverbi. Tutto il Mondo è Paese. Si citava che Tutto è già stato scritto, ma anche tutto ci è nuovo davanti.
Ora, in questo cerchio di persone (tutte desiderose di esprimersi ed è per questo che sono qui accanto a un vagone così evocativo) quanto posso imparare! E come mi piace leggere a Voi ad alta voce gli appunti che ho scritto di getto (magari per rifletterci-scriverci poi) …
Sono riflessioni al volo perché ‘sento’ che con il tipo di persone che formano questo cerchio ho da condividere anche più di quanto potranno permettere nella realtà i 2 soli INCONTRI ULTERIORI che restano…
Noterò poi che più d’una delle persone invitate a scrivere “ciò che piace loro fare” hanno invece parlato di “cosa riesce loro fare” … Chi sente profumi, chi sferruzza, chi fotografa, chi si trucca, chi taglia e cuce, chi cucina, chi parla alle piante… Anche ad alcune attività tradizionali della donna viene data una singolare autonomia di svolgimento…
Forse piace fare quello che dà sicurezza, Autostima, RealizzAzione… Sono queste le nostre Ritualità ? Questi i nostri BISOGNI (i nostri Doppi Sogni ??? e anche questa è una citAzione…), da svolgere con un preciso Nostro Cerimoniale, intimo quanto interiore. Ognuna delle cose che saranno lette è una storia particolare magari per me impensabile o insensata ma ognuna con qualcosa che si riallaccia a qualche sensazione mia, dandomi la sensazione finale di uscire da questo incontro A L L A R G A T A ….
Qualcuna di Voi ha parlato di parole che possono “riempire il fiume che si seccava” … PAROLE BENE DETTE !!!! Grazie a tutte, a tutti