La giostra (la fine) – di Rossella Gallori
Piccola premessa: capita in un giorno che dovrebbe esser primavera e non lo è, di ricevere una foto, che forse è un disegno….e te ne innamori….

È stato come leggere un libro giallo dalla fine.
Come prender l’ ultima patatina del sacchetto e vederla cadere tragicamente a terra.
Come prender un caffè caldo ed accorgersi che si è freddato inesorabilmente.
Come la fine di un amore.
La fine di un film del quale non hai capito nemmeno l’inizio.
Come prendere un autobus in corsa ed accorgersi che è il numero sbagliato.
Come un silenzio quando hai voglia di musica.
Come un panettone senza canditi e con una lieve traccia di uvetta.
Come un abbraccio tiepido di sentimenti.
Tutto faticoso, un piede dopo l’altro, in bilico, a sinistra roccia invadente appuntita, a destra lo strapiombo ed il non riuscire a guardare oltre….
Poi qualcuno o qualcosa ti spinge e ti accorgi di non precipitare, di non aver gomiti sanguinanti….di essere un cavallo di legno, dalla criniera blu, dai verdi pennacchi, piccole nappe dorate ornano la tua sella, un cavallino da giostra, che gira, tra piccole carrozze, magici delfini, tra aeroplanini dai colori improbabili, un cavallino dalla corsa armoniosa, lenta e legnosa…un equino che aspetta solo il momento giusto….per fuggire…la musica tace, il giostraio impreca….le redini cadono a terra….libero …sono libero…
Leggo il libro …dalla pagina uno, non cadono patatine….l’amore, l’amore non c’era mai stato…sei sull’autobus giusto ed il caffè è bollente…