In giro per Firenze – di Lucia Bettoni

Stella amava la sua città.
Le piaceva percorrere le sue strade e i suoi ponti da sola.
In realtà Stella non era mai da sola.
Aveva sempre con se la sua macchina fotografica, era la sua compagna, la compagna di ogni momento sereno ed anche un’amica preziosa che con le immagini supportava la sua scarsa memoria.
Con l’occhio della fotocamera Stella poteva vedere oltre, oltre un primo sguardo distratto, poteva vedere e gioire di bellezze nascoste o riscoprire da altre angolazioni ciò che le era noto.
Così fu quella mattina, una mattina con una luce speciale.
Un raggio di sole illuminava esattamente la fontana, come se fosse un palcoscenico.
Pensò che sarebbe stata una foto meravigliosa anche se il soggetto era tra i più fotografati al mondo.
Stella guardò meglio e vide quello che aveva visto sempre senza vederlo mai.
Vide i cavalli, i cavalli della fontana del Nettuno e pensò di non essersi mai accorta della loro bellezza: possenti, vigorosi, vivi, pervasi e invasi dagli spruzzi dell’acqua che al sole sembravano arcobaleni di perle.
Galoppavano indomiti, senza paura con tutto il loro vigore.
Non sembravano di marmo, non sembravano fermi.
Galoppavano senza tregua in mezzo all’umanità che ogni giorno attraversa una delle piazze più famose nel mondo.
Stella era inginocchiata per terra per meglio immortalare gli spruzzi dell’acqua sui cavalli, quando una mano si posò sulla sua spalla.
Fu come fosse svegliata nel mezzo di un sogno.
Si voltò di scatto e la prima cosa che vide fu il suo sorriso: era il sorriso del suo amico in vacanza a Firenze.
Niente succede a caso e il caso aveva voluto che anche Claudio quella mattina fosse in giro per la città, anche lui con la sua macchina fotografica in cerca di un’inquadratura perfetta, della giusta luce, di una emozione da immortalare: Claudio è un fotografo.
Pur essendo italiano vive in Svizzera da tantissimo tempo, ma appena gli è possibile passa da Firenze e non manca mai di salutare la sua amica Stella e di passare qualche giorno con lei.
Era arrivato la sera prima, Stella non lo sapeva perché lui voleva farle una sorpresa: e fu davvero una sorpresa per lei, ma anche per lui.
(Ma veramente le cose e gli incontri succedono per caso?)
A differenza di Stella alla quale piacciono le luci, i colori forti e le immagini ben definite, a Claudio piacciono le luci morbide, soffuse e i cieli con le nuvole.
La luce di quella mattina era decisamente quella giusta per Stella, ma non per Claudio.
Lui prese Stella per mano e le disse: “Fammi un regalo, vieni via con me, andiamo insieme agli Uffizi, andiamo per bellezze!”
Girarono per le sale soffermandosi più a lungo davanti ai quadri che più li emozionavano.
Poi, anche la bellezza ha bisogno di pause e andarono a sedersi nella bella terrazza del bar degli Uffizi.
La luce si era fatta più morbida e in cielo erano apparse le nuvole: due piccioni li guardavano dal parapetto della terrazza, guardavano Stella e Claudio seduti al tavolino con un caffè. Erano belli nella luce morbida di quel momento e nella luce dolce della loro lunga amicizia, erano belli come la primavera e anche di più.

Dopo qualche giorno Claudio partì.
A Stella erano rimaste le immagini degli scatti di quella giornata, ne fece una stampa che mise in una busta, e le spedì a Claudio accompagnate da queste parole:
Ciao Claudio, Firenze è bellissima, bella come la nostra amicizia.
Ti mando i cavalli della fontana illuminati dal sole e i due piccioni che hanno visto i nostri occhi accarezzati dalle nuvole.
Mi manchi.
Spero di rivederti presto
Stella
Una piccolissima variazione alla cartolina data non cambia il rispetto alle regole del gioco e la storia è bella, piena di immagini, di amore per l’arte, le foto e…. i cavalli con la loro irruenza vitale….Una Lucia che ha accettato la sfida e l’ha vinta.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Cecilia, le tue parole mi incoraggiano a sperimentare modalità di scrittura inusuali per me
Affrontare il nuovo è sempre costruttivo e sicuramente aiuta alla comprensione di se e degli altri
Grazie grazie
"Mi piace""Mi piace"
Luci ideali e non, filtrate da personalità diverse. Le luci sono le protagoniste del racconto, luci che intrecciano una storia,luci complici di un’amicizia amorosa …
"Mi piace""Mi piace"
La macchina fotografica come prolungamento di sé stessi.La capacità di vedere cose che nn si è visto fino a quel momento e quei cavalli possenti e in movimento pur da immobili.Bello.E i nomi cambiati nn fanno parte del gioco lo stsso.Brava Lucia.
"Mi piace""Mi piace"
” non scriverò mai una storia…” così dicevi fino a qualche giorno fa e invece l’hai scritta ed è anche bella…mai dire mai…
"Mi piace""Mi piace"
Bello come guardi quello che ti circonda,grazie
"Mi piace""Mi piace"