Innamorarsi a Polignano a mare – di Carmela De Pilla


Non aveva capito proprio niente! A lui interessava solo la musica, nel suo tempo libero si rintanava nella cantina di Giorgio a suonare la batteria con i ragazzi del suo gruppo e tutto il resto non contava, non si era accorto nemmeno che le ragazze della sua classe e non solo, lo guardavano con occhi languidi e trasognati desiderose di scambiare solo qualche parola giusto il tempo per lanciare un messaggio che lui nemmeno notava.
Era facile innamorarsi di Stefano, con i suoi capelli corvini e riccioluti, volutamente scompigliati e un po’ lunghi, a volte legati in una coda scomposta con i riccioli che saltellavano in qua e in là, gli occhi neri e birichini ridevano ancor prima della bocca eppure quello destro se ne andava un po’ per conto suo, ma nessuno si era mai accorto del suo leggero strabismo, erano attratti da altro, dal suo modo di camminare per esempio, con quel passo ondeggiante sembrava che ballasse al ritmo di chissà quale musica immaginaria e poi quel modo di vestirsi, sempre uguale eppure sempre originale…soliti jens e camicia, ma una diversa dall’altra, persino d’inverno andava in giro solo con la camicia magari più pesante, ma rigorosamente camicia, insomma Stefano non poteva essere altro che un artista.
Aveva fatto il liceo con discreti risultati, i professori dicevano di lui “ È intelligente, ma ha sempre la testa fra le nuvole, dovrebbe applicarsi di più” ma Stefano suonava anche quando veniva interrogato.
L’esame di maturità era alle porte, ma nessuno pensava a studiare, in quella settimana non si parlava altro che della gita a Polignano a mare, c’era un’atmosfera elettrizzante, da una parte gli ultimi impulsi giovanili e dall’altra tanta voglia di diventare adulti, quella sarebbe stata forse l’ultima possibilità di sentirsi ancora incoscienti.
Finalmente il giorno tanto atteso, quelle due ore sul pullman furono le più divertenti, Stefano, seduto in fondo per farsi vedere da tutti batteva sulle ginocchia un ritmo incalzante e tutti cantavano “…voglio una vita spericolata…” anche Marzia si era lasciata trascinare in quel vortice di allegria e quasi per caso, ma il caso non c’entrava proprio niente, si ritrovò seduta accanto a lui con moderata sobrietà che tradiva il vero sentimento che provava.
Era bellissima Marzia con i suoi lunghi capelli rossi e quella carnagione quasi perlacea che lasciava intravedere le lentiggini sparse sul volto cinquecentesco, i suoi vestiti scelti con gusto comprati sul banco dell’usato o al mercato rivestivano un corpo esile e longilineo, tutti si erano accorti del suo amore sottaciuto verso Stefano meno che lui e naturalmente tutti avrebbero voluto essere al suo posto.
Tanta euforia e spensieratezza si spandevano tra le stradine di Polignano, le risate di quei ragazzi mettevano allegria anche ai passanti che li guardavano con una certa nostalgia, poi tra una battuta e l’altra, senza nemmeno accorgersene Stefano e Marzia si ritrovarono soli, lontani dal gruppo camminando silenziosi l’uno accanto all’altra. All’improvviso ecco il mare.
Una terrazza si affacciava prepotentemente su quell’azzurro intenso e tutt’intorno spiccava il bianco accecante delle case con le piccole scale su cui fuggivano parole d’amore.
In un angolo una fontana con un delfino dalla cui bocca sorridente usciva un sottile zampillo li osservava, si presero per mano e si sedettero sul bordo accarezzando l’acqua nel tentativo di sfiorarsi, il suo canticchiare quasi pettegolo accompagnava i loro intensi sguardi e curiosa di scoprire come sarebbe andata a finire continuava a sussurrare una dolce nenia.
Sarà stato questo silenzio custodito da tanta bellezza che spinse Marzia ad avvicinarsi alle sue labbra con timida trepidazione e Stefano inebetito e travolto da mille emozioni inaspettate la strinse con vigore tra le sue braccia.
I loro corpi vibranti si intrecciavano con passione, non una parola tra loro, ma una profonda intesa che li trasportò al di là del mare.
Raggiunsero gli altri frastornati dalle tante emozioni fino ad allora sconosciute, mancavano solo loro per entrare al museo nautico, raggiunsero il portone un po’ impacciati seguiti dagli occhi interrogativi dei compagni, tutto aveva un significato insolito ora e la vide davanti al grande timone con occhi diversi, sembrava una ragazzina e la sua voglia di amore la rendeva ancora più bella.
Fu un amore giovanile quello, intenso e sincero, poi le loro strade si persero e non si incontrarono più, dopo qualche anno Stefano ritornò a Polignano per un concerto e camminando per quelle stradine che avevano incorniciato il suo primo amore si ritrovò davanti al delfino e per un attimo provò la stessa antica emozione.
Sentì un bisogno irrefrenabile di scrivere una cartolina a Marzia, ora erano adulti, ognuno con la propria vita, ma tutti e due con un ricordo bellissimo da custodire.
Scelse la cartolina con la terrazza sul mare e il delfino e scrisse poche parole
Ciao Marzia!!
Questa città è bellissima! Ieri sera uscendo dalla stazione ho rivisto la nostra fontana…ti ricordi? Ora l’hanno restaurata ed è ancora più magica, specialmente di notte con le luci dal basso. Te la mando con un abbraccio per te. Avrò molto da lavorare ma cercherò di tornare al museo che ti piaceva tanto…quel giorno mi sembravi una bambina in gita! Mi manchi e spero di rivederti
Stefano


