LA SCODELLA – di Anna Meli

Accarezzo lentamente con due dita una vecchia scodella ricca di storie e di ricordi. Fa parte di un servito di porcellana Richard Ginori che mia madre acquistò appositamente per la prima Comunione nel lontano 1956 e che servì successivamente per le varie ricorrenze importanti.
E’ molto bello, fine, elegante con i suoi bordi smerlati e dorati che si rincorrono armoniosamente. Nelle fasce laterali sono raffigurati con tenui colori, tre ramages con uccelli del paradiso che sembrano bere l’acqua contenuta nella scodella.
Con la mano sinistra sfioro l’acqua in modo leggero: sento un brivido. Le dita tremano come percorse da una corrente. Per un momento mi ricordano il vibrare del ramoscello del rabdomante e ciò mi turba piacevolmente.
Spingo più a fondo la mano che incontra il fondo della scodella più freddo e consistente dell’acqua che nel frattempo si è leggermente intiepidita: acqua e mano, una sola cosa.
Sovrappongo la mano destra all’altra bagnandola leggermente, ma non sul dorso; poi le unisco come in preghiera, le sfrego per asciugarle e sento l’acqua che viene assorbita dalla pelle, ammorbidendola.
Come un lampo un ricordo si fa largo nella mia mente: il nonno che versa gocce di olio nell’acqua della scodella e una bimba che chiede “ Perchè – Quando sei stanca o hai mal di testa fai come me e guarda senza pensare a niente le gocce di olio che si allargano senza mischiarsi all’acqua e, mentre loro si allargano, i tuoi malesseri passano e ti sentirai bene , più calma e serena. Capito nonno, ciao!”
Ora ripongo la scodella al sicuro per non combinar guai e ritorno insieme alle mie care “matite”.
Anna te ricordi sempre delle filastrocche molto particolari che a me piacciono e fanno parte del nostro mondo infantile. Anche la mia mamma aveva un servito di tanti pezzi con questi uccelli o molto simili, che ora ho in delle scatole e non ho il coraggio di disfarmene perchè sono oggetti belli ma che io non userò mai come ha fatto lei….😏🙄😥
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Bello tutto in particolare il ricordo del nonno, grazie
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Un brano ricco di magia e riti misteriosi…le dita che fremono come la bacchetta di un rabdomante, gocce di olio che si allargano senza mischiarsi, rimedio per stanchezze che hanno bisogno di non pensare per alleggerire l’anima
Una prima comunione che ci accomuna con una scodella
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