Mi presento: Datantotempo (nome) Scodella (cognome) – Carla

Datantotempo Scodella – di Carla Faggi

Sei Da-Tanto-Tempo Scodella, qualche graffietto, meno candida al centro; ti racconti con le tue rughe e le tue borse sotto gli occhi, con il tuo colorito invecchiato. Però più di tante altre scodelle, quelle moderne, di design contemporaneo, sei capace di contenere acqua e in quest’acqua accogliere i miei polpastrelli, sorreggerli come piccoli gommoni in mezzo al mare, fai sentire la mia mano leggera, cara Da-Tanto-Tempo Scodella, la fai sentire così leggera che sogno la spiaggia, il mare, i bagni distesa sul filo dell’acqua che mi trasporta.

Poi mi immergo e tu cara Da-Tanto-Tempo Scodella mi fai sentire benissimo, mi ci fai entrare tutta contenendomi però benissimo, mi fai sentire protetta, proprio come per chi inizia a nuotare allungare un braccio e trovare il gommoncino che lo salva.

Con l’altra mano ci si sta stretti, ma va bene così, sciaguattiamo un po’ e poi usciamo.

Proprio ora diventi magica, una ampolla di Acqua Santa, la Chiesa. Il Sacerdote, la Santa Messa, il Battesimo, le mie mani che benedicono il mondo.

È incredibile questa sensazione per una come me, che con la Chiesa Cattolica non ha mai avuto un buon feeling, ma il battesimo, la purificazione, l’inizio di un nuovo percorso stanno esercitando su di me un fascino incredibile.

Grazie per questa emozione, cara Da-Tanto-Tempo Scodella.

La scodella senza ricordi: Mimma

Il mare nella scodella – di Mimma Caravaggi

E’ principalmente azzurra con fiorellini blu e una farfallina sul fondo. E liscia al tatto, non ha grumi ed è piacevole sentirla sotto le dita che la esplorano. E’ stata appena comprata, non ha ricordi. Se metto la mano nell’acqua metà resta fuori poiché la scodella è piccola ma il suo contatto sulle mie dita è gradevole, gentile, fresco e leggero come se mi si fosse posata sopra una delicata farfalla che mi fa un po’ di solletico. Sensazione tutt’altro che brutta anzi deliziosa. Congiungo le mani e la freschezza dell’acqua raggiunge l’altra, ancora calda che si raffredda, pian piano ma piacevolmente e un ricordo riaffiora nella mente: vedo il mare immenso, azzurro calmo, liscio come l’olio dove giornalmente mi tuffo felice come un piccolo pesce rincorso da altri che non danno tregua. La sensazione con l’acqua è di felicità, di gioco, di libertà. Ormai sono tanti anni che non percepisco più queste sensazioni.