Festival di Storie: Stefania

In questo Festival leggeremo storie parallele. Tutte partono dallo stesso spunto e da alcuni obblighi: Il luogo (lago), le parole: sospiro, zuppa di porri e suora

Comunicato di redazione – di Stefania Bonanni

foto Pixabay

Comunicato di redazione: il documento che leggerete in calce ci è stato recapitato da persona della massima fiducia. Ciò nonostante, l’abbiamo sottoposto a perizia calligrafica ed a letture di psicanalisti e psicologi, per cercare di analizzare e valutare per quale motivo, francamente inspiegabile, l’autore abbia voluto metterci al corrente di un simile accadimento.  Dopo che la redazione intera continua ad interrogarsi sull’opportunità di rendere nota la cronaca scritta dal protagonista, di un momento così privato , si decide che la libera informazione ha l’obbligo deontologico di informare l’utenza, e si trascrive il resoconto integrale pervenutoci.

Venerdì 21 gennaio 2022.

Come abitudine quotidiana, a sera trascrivo i fatti della giornata appena vissuta, sono molti gli impegni e dimenticherei, se non scrivessi. Avrei dovuto partire domani, perché l’appuntamento è per il pomeriggio, ma sono in ansia. Ho cominciato a pensare che dappertutto chiedono i documenti, che mantenere l’incognito avrebbe potuto essere difficile. Così ho deciso di partire oggi. Senza autista, guidando io l’utilitaria d mia moglie. Volevo, per una volta, essere solo e tranquillo, vedere e godere del lago, fermarmi appena comincia a spuntare il suo luccichio, dietro la curva. Sono arrivato insieme alla nebbia, e mi è venuta in mente un’immagine fuori luogo, che mi meraviglia dentro. Le mie labbra sottili che dicono incapaci di sorridere, scoprono di poter scostarsi e muoversi in un gesto aperto e sorpreso di risata spontanea. Il lago mi è apparso verde delle punte degli alberi che vi si specchiano, e la nebbia che gli si è posata sopra, sembrava il vapore sulla zuppiera della minestra bollente. Il lago mi è sembrato una zuppa di porri, lo strano paragone mi riscalda, sa di casa, di normalità. L’albergo dove hanno prenotato per me, è vicino, ed ha le solite, ormai note, caratteristiche: è piccolo, datato, non dà certo nell’occhio, è gestito da persona a libro paga dei servizi, che non chiede e non parla. Entro e saluto la signora dell’albergo. Impermeabile, cappello, occhiali, mascherina, neanche mia madre mi riconoscerebbe. Dico una frase stabilita, e la signora sussulta: “Era per domani…Ho una sola camera matrimoniale, libera. Sono costernata…..mi avessero avvertito…. spostero’ qualche ospite in paese”. Mi affretto a dire che non è il caso…dovrebbe dare spiegazioni..Ma il bello arriva ora: “Anche la persona con la quale ho appuntamento per domani, è già arrivata” I miei “assistenti” hanno avvertito la signora, dicendo che l’ospite è in incognito. Realizzo che dovrò dividere la camera, e la curiosità si fa strada… Dovrei cercare di capire chi, tra gli ospiti, potrebbe essere il mio appuntamento travestito. La signora mi avverte che gli ospiti sono tutti nella hall.  Vedo: una coppia con due bambini, due signore anziane che fanno l’uncinetto, un uomo che si appoggia al deambulatore, un uomo ed una donna che si guardano fissi negli occhi e si capisce non vedono l’ora di salire in camera, una suora che sembra un gabbiano, vestita d’azzurro e con grandi ali bianche inamidate a lati della faccia, un cacciatore con tanto di cane tra gli stivali, un biondone, che penso tedesco, vestito con una salopette di velluto con i pantaloni corti, calzettoni a quadri violenti rossi e blu e nappine dappertutto. Continuo a guardare: la mamma con  bambini piccoli stava allattandone uno al seno: loro non sono. Le signore che fanno l’uncinetto in un tempo brevissimo hanno prodotto metri di trina, anche loro sono da scartare. L’uomo e la donna che si guardavano fissi si sono dileguati, mi sa che il loro sguardo si sia spostato dagli occhi ad altre parti….scartati. Il signore con il deambulatore è raggiunto di corsa da un aiutante che sembra annusare…per…poi spingerlo veloce, non è uno di loro, la persona che cerco.

A questo punto ho desistito. Ho parlato con la signora dell’albergo, e le ho detto che vedesse lei, se riusciva a capire. Io mi ritiravo in camera, ed avrei aspettato il mio ospite lì, avrei diviso la camera con lui.

Sabato 22 gennaio 2022.

Sono preda della confusione. Certo non sarò capace di tradurre in parole quello che mi è successo. Non so cosa significhera’, però non so fare a meno di ricostruire e ripensare e scrivere è un modo per rivivere. La giornata non finì quando mi ritirai in camera.

Sentii la chiave nella serratura, ed un leggero, rispettoso bussare. Dissi “Prego, avanti” e mi preparai ad accogliere chi sarebbe entrato, e mai e poi mai mi sarei aspettato….”il Signore sia con te..” mi venne in   mente solo questo…e la suora si mise a ridere….e allora anch’io risi e risi e risi….Obiettivamente la situazione era ridicola…Pero’ era anche fuori dal mondo, dalla realtà, da noi, da me, da lui..La suora cominciò a spogliarsi. Si scoprì i capelli, tolse il velo e le ali. Si sbottonò la mantellina, e la tolse.  Fu un lampo, quando si tirò su la gonna e si intravidero gli elastici che trattenevano sulle cosce le spesse calze chiare. Fu sicuramente una corrente, una scossa, lui sembrava lei, io non sapevo più nemmeno come mi chiamo. L’ho rovesciato sul letto , poi ci siamo trovati abbracciati, e stamani eravamo ancora così… Mi sono vestito piano, lui dormiva ancora. Me ne sono andato senza parlare con nessuno.

Domenica 23 gennaio 2022.

A casa ho detto che avrei dormito. Sono stato tutto il giorno in camera, stranito. Mi alzo presto, domattina. Spero di dormire, stanotte.

Lunedì 24 gennaio 2022.

Comincia oggi, l’avventura dell’elezione, a Roma.

Mi tiro indietro, io. Voterò per lui, per vederlo per altri sette anni. Perlomeno vederlo.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

6 pensieri riguardo “Festival di Storie: Stefania”

  1. Geniale Decisamente.Ottimo Stefania.Colpi di scena nelle brume nebbiose di un lago.I personaggi che popolano l’hotel fantastici.
    Brava.

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  2. Storia impastata col nostro recentissimo passato, nutrita di fantasie lasciate libere di scatenarsi in un mix sapiente di colpi di scena e immagini ironiche… Il tutto funziona!! Chapeau !!

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  3. Dare vita a situazioni e personaggi come quelli descritti nel tuo racconto non è cosa ne facile ne comune.
    Il racconto scorre veloce portandomi dentro e la fine arriva improvvisa lasciandomi stupita
    Bravissima!

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