UN BREVE VIAGGIO – di Anna Meli

Era un settembre inoltrato di tanti anni fa. Mio figlio era rientrato da poco da Serravalle in Casentino dove durante il suo servizio civile aveva accompagnato i “ ragazzi” dell’ANFASS in vacanza. Aveva portato con sé la mountaibike per i momenti liberi e pedalando era venuto a conoscenza di molti luoghi particolari.
Al suo ritorno, raccontandomi con entusiasmo la sua esperienza, mi aveva invitato ad accompagnarlo a riprendere la bici che per ovvi motivi aveva lasciato al paese. Acconsentii volentieri e di lì a pochi giorni in una bella giornata di sole andammo.
L’autunno dipingeva il paesaggio con i suoi caldi colori e così, senza l’impegno di guidare, mi godevo ogni piccola cosa ascoltando rilassata i suoi racconti legati a questo o a quel paese. Giunti nei pressi dell’Eremo di Camaldoli, per una strada per lo più sterrata, siamo transitati dal Passo “I Fangacci” e ci siamo fermati su una curva dalla quale al di là della vegetazione e delle fronde degli alberi abbiamo potuto ammirare in lontananza il lago di Ridracoli che raccoglie le acque dell’appennino tosco-romagnolo. In quel momento, il profumo del bosco, lo stormire delle foglie e l’azzurro del lago si sono uniti in un’unica piacevole immagine-senzazione di pace. Abbiamo proseguito il viaggio e recuperato la bici. Poi dopo aver mangiato un panino all’ombra dei castagni abbiamo preso la via del ritorno. Passando da Pratovecchio e attraversato l’Arno, dopo un breve tragitto, ecco mostrarsi ai nostri occhi la bellissima Pieve di Romena del XII secolo che fortunatamente era aperta consentendoci di visitarla: è stata una cosa bellissima!
Un grandissimo tappeto di iuta ricopriva il pavimento della navata centrale, nelle due navate laterali separate da colonne scolpite, solo qualche antica panca e alcune sedie impagliate e su i tre scalini di accesso all’altare un’icona in legno raffigurante il volto di Cristo.
In quel momento, un raggio di sole penetrando dal rosone sopra la porta si è diretto come una freccia su quel volto illuminandolo di un pulviscolo dorato. C’era un silenzio profondo interrotto solo da qualche cinguettio proveniente da fuori e noi lì consapevoli di vivere quasi un momento magico.
E’ entrato un uomo e ha deposto con umiltà un fiore vicino all’icona. Poi in punta dei piedi è sparito. Siamo usciti di lì a poco turbati ma estremamente calmi e sereni. A distanza di tanti anni ricordo ancora la sensazione di energia positiva donatami da quel viaggio e condivisa con mio figlio allora poco più che ventenne e… ogni tanto ritorno a Romena.
Energia, luce, mistero, qualcosa da accogliere senza discutere. Una bellezza nel cuore che non chiede “prove” e neppure fede, ma solo sapersi aprire all’amore universale
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Atmosfere che trasportano via dalla pazza folla e donano energie positive.Bello Anna.
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Conosco bene la Pieve di Romena e anch’io come te ho provato quella sensazione di silenzio profondo e di energia positiva che tu hai descritto e trasmesso così bene
Credo che sia bellissimo provare emozioni come queste con un figlio accanto!
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Nel silenzio, nella pace, il volto di Cristo, un fiore, tu, tuo figlio, serenità!
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